La Nuova Sardegna

Olbia

Pigliaru: finalmente c’è concretezza

Pigliaru: finalmente c’è concretezza

Il governatore verifica lo stato dei lavori . Rispo: «Sì alla rete con le università»

22 dicembre 2018
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OLBIA. Durante la visita, il presidente della Regione Francesco Pigliaru si è fermato spesso a parlare con i pazienti in attesa del proprio turno davanti agli ambulatori. «Ho raccolto la speranza della gente - ha detto - e la soddisfazione da parte di chi si rende conto di poter contare su un ospedale d’eccellenza, dove si erogano prestazioni di altissima qualità e dove ci saranno grandi professionalità. Ma sia chiaro una volta di più: il Mater non nasce per fare concorrenza a nessuno ma, al contrario, rappresenta un’opportunità di crescita a tutti».

Il governatore della Sardegna era già stato al Mater, anche quando ci fu una sorta di inaugurazione con l’ex premier Renzi. «Ma è questo il momento di vera concretezza - ha detto Pigliaru - e oggi ho potuto verificare non solo i passi che sono stati compiuti, ma ho accertato che gli annunci non sono rimasti tali. Il Mater Olbia ha cominciato a funzionare bene con l’attività ambulatoriale e questo è già un ottimo segnale. Adesso, però, diventa importante la sinergia. E, quindi, il collegamento di questo grande ospedale con gli altri ospedali della Sardegna. Non solo. Ci sarà collaborazione soprattutto nel campo della ricerca, grazie ai finanziamenti del Qatar e al fondamentale contributo che potranno dare le università dell’isola e gli altri centri di ricerca. E’ importante che si dialoghi ancor meglio, perché insieme si può essere tutti più forti».

Sull’importanza del dialogo e del lavoro in rete hanno messo l’accento tutti i protagonisti del tour. E ha confermato che si continua a lavorare in questa direzione anche Lucio Rispo. «Sì, abbiamo preso contatti con le diverse università sarde - ha ribadito l’ad della società operativa di Qatar Foundation - e posso dire che siamo sulla buona strada. I lavori del centro ricerca cominceranno il prossimo febbraio e contiamo di ultimarli entro il 2019. Sempre tra due mesi, aprirà anche il cantiere per il centro di medicina sportiva e per l’albergo che ospiterà le famiglie dei ricoverati, mentre è già stato avviato l’intervento per il centro di radioterapia che dovrebbe essere pronto nel giro di qualche mese».

«E così si potrà finalmente dare una risposta a quei 1500 sardi che si sottopongono a radioterapia fuori dalla Sardegna», ha aggiunto Gian Piero Scanu. «Ma, soprattutto, - come tutti hanno messo in evidenza -, si abbatterà la mobilità passiva. Ancora oggi la Regione spende ogni anno 80 milioni per consentire ai sardi di curarsi fuori». (s.p.)

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