La Nuova Sardegna

LOIRI PORTO SAN PAOLO. Non ci sta a passare da dissidente. Ma il suo voto di astensione sul Piano urbanistico comunale non gli ha fatto certo guadagnare gli applausi della sua maggioranza. Il consigliere Maurizio Zirottu, eletto nella civica del sindaco Francesco Lai due anni fa, da qualche tempo è in rotta di collisione con il primo cittadino. E non lo nasconde. «Subito dopo aver vinto le elezioni le promesse di rappresentatività del territorio non sono state mantenute – spiega il consigliere che un anno fa è entrato in Forza Italia –. In miei appelli al sindaco per rimettere in equilibrio le disparità che si erano venute a creare sono caduti nel vuoto. E la colpa la attribuisco solo a lui. Preso atto di questo atteggiamento avrei voluto costituire un gruppo autonomo in Consiglio ma il regolamento impone almeno due componenti. Tuttavia continuerò a portare avanti l’impegno che ho assunto con i cittadini. Sul Puc non me la sono sentita di votare a favore di un piano fatto per mano di pochi. Una decisione sofferta, ma non sono stato coinvolto. La riunione di maggioranza è stata convocata quando ormai tutto era stata deciso. Ricordo che con l’ex sindaco Meloni si facevano incontri giornalieri». Sul voto di astensione il sindaco Lai si era pronunciato in Consiglio. Con imperturbabile serenità zen aveva accolto la scelta di Zirottu. «Non sono per nulla sorpreso del voto di Zirottu – aveva detto Lai –. Ognuno è giusto che voti secondo coscienza, ma che ci sia stata poca condivisione sul Puc è un’accusa che rigetto. La maggioranza, tutta intera, è stata coinvolta non solo nella redazione del Piano urbanistico ma in tutte le decisioni. Ognuno per il suo ruolo. Sul Puc abbiamo coinvolto anche la minoranza, dalla quale abbiamo avuto grande disponibilità a valutare con noi alcune criticità zona per zona».