La Nuova Sardegna

Olbia

Puc verso l’ok finale, in aula le osservazioni

di Serena Lullia
Puc verso l’ok finale, in aula le osservazioni

Loiri Porto San Paolo, la Regione impone al Comune il taglio di due zone F e delle zone B in paese

06 ottobre 2019
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. Le ultime salite prima del traguardo. Domani mattina maggioranza e opposizione hanno la sveglia presto. Alle 9,30 devono essere in Consiglio comunale per esaminare le 140 osservazioni al Puc presentate dai cittadini. A queste si aggiungono gli appunti della Regione al Piano urbanistico. Dovranno essere votate e recepite. Successivamente, dopo che le modifiche introdotte dalle osservazioni verranno trasferite anche su elaborati e cartografie, si ritornerà in aula per un’ulteriore approvazione. Il Piano a quel punto prenderà la strada di Cagliari per l’ultimo esame regionale. La verifica di coerenza. Superata la quale il Puc, se non ci dovessero essere ulteriori prescrizioni, otterrà il via libera definitivo. La Regione, dopo aver esaminato la bozza di Puc a firma dell’amministrazione di Francesco Lai, ritiene che «rispetto alla precedente proposta del 2015 (giunta Meloni ndr) l’attuale Puc abbia il corretto approccio richiesto per l’adeguamento al Ppr e al Pai e possa evolvere verso una progetto di piano coerente». Ma dopo le carezze arrivano anche le bacchettate sulle mani. Alcune leggere, altre che lasciano i lividi. Tra queste c’è l’obbligo di ridimensionamento delle zone B.

Zone B. Il Comune ha dovuto correggere la sua previsione di sviluppo per alcune zone nel cuore di Loiri e per piccole porzioni di Porto San Paolo. Le aveva classificate B, di completamento, con urbanizzazione a carico dell’ente locale. La Regione impone che siano classificate come C, quindi lottizzazioni con urbanizzazioni a carico del privato. Per i tecnici regionali non hanno i requisiti del decreto Floris, cioè in questi anni non sono mai state edificate. Pertanto non posso che essere zone C.

F come forbici. Il forbicione della Regione punta poi sulle zone F turistiche nella fascia costiera. Taglio netto per due aree in cui la maggioranza aveva ipotizzato uno sviluppo misto, alberghiero e residenziale. Entrambe si trovano nella zona di Vaccileddi. Non possono essere autorizzate perché non contigue a zone urbanizzate, già compromesse.

Zona C. La Regione impone poi al Comune di ridimensionare una zona C di espansione a Porto San Paolo. Era l’area individuata in passato per la realizzazione del porto, idea poi abbandonata in favore di una portualità più leggera ed ecocompatibile. Dei 140mila metri cubi ipotizzati inizialmente si era passati a 35mila. Troppi ancora per la Regione pronta ad accettare solo volumi attaccati all’attuale edificato e proporzionati al futuro sviluppo di Porto San Paolo.

Che fatica. «Stiamo procedendo nel lunghissimo iter di approvazione del Puc, consapevoli che i tempi per i cittadini sembrino lunghissimi, ma gli adempimenti sono davvero molteplici – commenta il sindaco Lai –. Con convinzione intendiamo ottenere uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati, ossia dotare il paese di uno strumento di programmazione urbanistica, adeguato e coerente al Ppr e al Pai».

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