La Nuova Sardegna

Olbia

Discariche abusive, scatta il giro di vite

di Serena Lullia
Discariche abusive, scatta il giro di vite

Il sindaco Nizzi: «Sotto sequestro i mezzi che trasportano rifiuti illegalmente, richiesta di fondi alla Regione per la bonifica»

08 ottobre 2019
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OLBIA. Armata dall’inciviltà e dall’indifferenza. La bomba ecologica di Sa Piana Manna è scoppiata in tutta la sua potenza. E ha costretto le istituzioni ad ammettere l’emergenza ambientale. Non c’è ancora un piano di bonifica dell’area alla periferia della città, ma cominciano a vedersi le prime misure contro il degrado. Da ieri è scattato il controllo sui furgoni che trasportano rifiuti. I mezzi non autorizzati e con il materiale non differenziato verranno messi sotto sequestro. Il sindaco Settimo Nizzi parla davanti alla discarica a due passi dal campo rom. Chiede aiuto a sindacati, alle associazioni di categoria, ai cittadini. Annuncia l’incontro di domani con l’assessore regionale all’Ambiente. E il trasferimento temporaneo delle cinque famiglie che vivono ancora al campo di Sa Corroncedda in appartamenti messi a disposizione dal Comune.

Giro di vite. «Molti capi condominio sono soliti chiamare i rom per portare via i rifiuti infischiandosene se non vengono smaltiti correttamente – dice Nizzi –. Basta guardarsi intorno per capire che molta di questa immondizia arriva dalle case dei nostri concittadini. Ci sono grosse difficoltà da parte delle forze di polizia a fermare questo traffico. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno, ma serve che le associazioni di categoria e i sindacati ci diano una mano nella sensibilizzazione. Noi aumenteremo i controlli. I mezzi che trasportano rifiuti in modo illegale saranno sequestrati».

Risorse cercasi. Serviranno diversi milioni di euro per bonificare la maxi discarica. L’ultima pulizia risale al 2016. «Ogni volta che la De Vizia interviene emette fattura che il Comune deve pagare – sottolinea il primo cittadino –. Bonificare questa discarica costerà milioni di euro. Il Comune potrebbe gestire la situazione da solo. Basterebbe non fare più alcune cose o aumentare la Tari. Ma non è giusto far ricadere la colpa sui cittadini onesti. Mercoledì incontrerò l’assessore regionale all’Ambiente a cui chiederò di essere al nostro fianco».

Via i rom. Gli olbiesi non affittano le case ai rom. Una verità scomoda, raccontata a bassa voce. Un po’ per vergogna, un po’ per paura dell’impopolarità. Nizzi lo conferma davanti a obiettivi e taccuini. «Da due anni il Comune affianca queste famiglie nella ricerca di una casa ma i proprietari non gliele affittano – afferma –. Nonostante le garanzie dell’ente. Però la situazione ambientale che si è creata non può che farci anticipare la chiusura del campo. Provvisoriamente le famiglie che si trovano qui verranno sistemate dal Comune in appartamenti e in albergo. In attesa di una soluzione in affitto definitiva». Dopo lo sgombero l’area verrà chiusa. Nizzi pensa al recupero dell’area creando un parco.

Altro che dimissioni. Il sindaco risponde anche all’invito a dimettersi delle opposizioni. Le minoranze avevano denunciato l’incapacità del Comune nel gestire la situazione ambientale. «I nostri concittadini sanno di chi sono le responsabilità. Il sindaco non solo non si dimette, ma raddoppia. Farebbero meglio loro a dimettersi». Frase secca con cui Nizzi annuncia in maniera indiretta, la sua ricandidatura alla guida del Comune nel 2021.



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