La Nuova Sardegna

Olbia

Sequestrate due ville erano state costruite senza licenza edilizia

di Serena Lullia
Sequestrate due ville erano state costruite senza licenza edilizia

L’ordine di mettere i sigilli a Sa Minda noa è della Procura Il proprietario non possedeva nemmeno i volumi realizzati 

13 ottobre 2019
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OLBIA. Metri cubi doppiamente abusivi. Trasformati in due villette bianche in via Vaduz, a Sa Minda noa, senza alcuna licenza edilizia. E senza che il proprietario possedesse realmente quei volumi. Per questo motivo il procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, ha disposto il sequestro degli immobili, provvedimento convalidato dal gip Marco Contu. Il proprietario, un imprenditore edile, è indagato.

Metri cubi fantasma. Il sequestro, eseguito dalla polizia locale al comando di Giovanni Mannoni, arriva dopo una indagine della Procura di Tempio e dopo le verifiche del settore Anti-abusi del Comune. Il proprietario dei terreni di via Vaduz era stato autorizzato a realizzare un immobile con regolare concessione edilizia. L’imprenditore edile, nel 2017, aveva affidato a un tecnico l’incarico di verificare quanti metri cubi rimanessero, rispetto a quelli già utilizzati, su un altro lotto di sua proprietà, sempre a Sa Minda noa, non distante da via Vaduz. Secondo i calcoli del professionista c’erano ancora 580 metri cubi in totale da costruire. Aveva quindi deciso di trasferirne 380 in via Vaduz per far diventare più grande l’immobile in fase di costruzione. Il trasferimento dei volumi è consentito dalla legge, come specificato nella delibera di Consiglio comunale del 2016 che detta le linee guida generali.

La procedura. La legge dice che le volumetrie possono passare da un lotto all’altro. Prima è però necessaria una modifica al piano attuativo di riferimento, che va approvata in Consiglio comunale con una delibera che tecnicamente si chiama variante. Ossia una modifica della disposizione dei volumi.

La denuncia. Il proprietario dei terreni di via Parigi, dopo aver trasferito i 380 metri cubi su via Vaduz, aveva venduto anche gli altri 200 che secondo i calcoli del suo tecnico rimanevano da costruire. L’acquirente aveva quindi presentato un progetto in Comune chiedendo il rilascio della licenza edilizia. Dalle verifiche dell’ufficio tecnico comunale era però emerso che sul lotto di via Parigi non esisteva cubatura residua. Quindi non solo non si potevano costruire i 200 metri cubi venduti, ma nemmeno i 380 trasferiti in via Vaduz. Il proprietario dei volumi fantasma ha quindi presentato denuncia per ottenere il suo diritto a costruire. È nata così una indagine che ha fatto emergere gli abusi edilizi in via Vaduz.

I controlli. L’imprenditore edile, dopo aver trasferito i 380 metri cubi da via Parigi a via Vaduz, aveva avviato la realizzazione presentando una Dua, una dichiarazione unica certificativa. Aveva cioè dichiarato di essere in regola con tutte le autorizzazioni. Compresa la variante approvata dal Consiglio comunale. Attestazioni false, secondo la Procura. In sintesi l’imprenditore avrebbe realizzato i 380 metri cubi che aveva trasferito dal suo terreno di via Parigi senza licenza edilizia e senza l’obbligatorio via libera rilasciato dal Consiglio comunale. Ma cosa ancora più grave, quei 380 metri cubi non li ha mai avuti. Risultano quindi abusivi due volte. Il sequestro preventivo, poi convalidato, mirava proprio a interrompere la prosecuzione dei lavori. L’azione della Procura di Tempio rientra nell’ambito della più ampia attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e alla repressione delle violazioni in materia urbanistica, edilizia e ambientale.



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