La Nuova Sardegna

Oristano

Simala, progetto ok: l’area di Santa Vitalia diventerà un parco

di Tigellio Sebis
Simala, progetto ok: l’area di Santa Vitalia diventerà un parco

SIMALA. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Scanu riceve dalla Curia vescovile, in comodato d’uso per ventinove anni, la chiesetta campestre di Santa Vitalia e a tempi da record...

01 maggio 2012
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SIMALA. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Scanu riceve dalla Curia vescovile, in comodato d’uso per ventinove anni, la chiesetta campestre di Santa Vitalia e a tempi da record predispone il suo bravo progetto per la valorizzazione dell’intera area che, data la vicinanza al centro urbano, diventerà a tutti gli effetti un nuovo parco cittadino.

Realizzata nel 1910, giusto due anni fa si celebrò il centenario della costruzione, su un terreno avuto in lascito dal giudice Eugenio Cancedda, la chiesa di Santa Vitalia sorge solitaria sulla cima di una collinetta che fiancheggia la via Cagliari, altura che nei programmi dell’amministrazione sarà appunto trasformata in luogo di incontro e socialità.

In progetto è infatti la piantumazione della brulla collina con essenze della macchia mediterranea e alberi d’alto fusto di provenienza autoctona quali potrebbero essere lecci, querce e sughere; in programma anche la realizzazione dello stradello d’accesso dalla via Cagliari al tempietto con il classico selciato e la sistemazione a verde dello spazio circostante. Stradello che sarà illuminato da un impianto a luci led.

Quindi la realizzazione di una piazza-loggiato da utilizzare in occasione delle festività ottobrine dedicate alla Santa, nonché per sagre ed iniziative di vario genere, sempre, comunque, con finalità aggregative.

Da dire, infine, che nella valorizzazione generale dell’area, vicino alla chiesa, con tutta probabilità, troverà collocazione anche una campana donata alla chiesa dall’archeologo Cornelio Pusceddu, simalese doc, i cui studi sulla storia profonda del territorio hanno fatto emergere tutta una serie conoscenze, non solo archeologiche, sull’importanza avuta dalla Mamilla nel corso dei secoli.

Ora non resta che aspettare l’inizio dei lavori.

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