La Nuova Sardegna

Oristano

Niente bus al carcere di Massama: il ponte non è stato collaudato

di Elia Sanna

La struttura sul Rio San Girolamo non può essere attraversata dai mezzi dell’Arst Disagi per il personale dell’istituto di pena e per i familiari dei detenuti nei giorni di colloquio

24 ottobre 2012
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ORISTANO. Il ponte sul Rio Girolamo e la nuova bretella che collega Massama con il nuovo carcere non è collaudato e i mezzi pubblici dell’Arst non possono transitarvi. È dovuto a questo motivo il ritardo nella realizzazione della fermata dei bus nel nuovo carcere, come aveva chiesto il Comune.

Storie di ordinaria burocrazia che continuano a pesare come un macigno soprattutto sulla popolazione. Basti pensare che su quella nuova strada sono transitati centinaia di autotreni nell’ambito dei lavori per la costruzione dell’istituto di pena, e più recentemente gli autobus e le auto della polizia penitenziaria, della polizia e dei carabinieri, durante la fase del trasloco dalla vecchia casa circondariale di piazza Manno.

A pochi giorni dall’apertura del nuovo carcere era stato proprio il sindaco Guido Tendas a sollecitare l’Azienda regionale trasporti ad avviare l’iter per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni per predisporre una fermata del bus davanti al carcere. Sembrava una cosa già fatta ed invece ci sono questi nuovi inghippi: «Queste motivazioni le ho apprese solo di recente, quando ho sollecitato la Regione ad accelerare la realizzazione della fermata per consentire agli automezzi del servizio di trasporto urbano di fermarsi davanti al carcere Massama – ha confermato il sindaco Guido Tendas –. In quella occasione sono stato informato che quella bretella con il ponte non erano state collaudate dalla Motorizzazione di Cagliari. Anche ieri ho nuovamente sollecitato la Regione in tal senso».

I disagi maggiori li stanno vivendo non solo gli agenti della polizia penitenziaria e il personale, ma anche e soprattutto i parenti dei 120 detenuti. Giovedì scorso, prima giornata dei colloqui con i detenuti – molti pendolari hanno fatto salti mortali per raggiungere il nuovo carcere. C’è chi si è fatto la strada a piedi da Massama e chi ha dovuto sborsare qualche decina di euro per il taxi. Una analoga protesta era arrivata pochi giorni fa anche dal segretario provinciale della Uil-Pa, Roberto Picchedda. Il sindacalista aveva sollecitato il Comune a realizzare la fermata degli autobus del servizio del trasporto urbano.

I disagi li deve sopportare, come detto, anche il personale. La conferma arriva anche dalla direzione del carcere: molti degli agenti raggiungono infatti il capoluogo con il treno. Il servizio di autobus urbani si ferma a Massama. E comunque il collegamenti da piazza Ungheria non hanno una programmazione che coincida con i turni di lavoro.

Anche l’hostel Rodia rimane ancora senza una fermata dei bus del servizio di trasporto urbano. La richiesta era stata avanzata all’epoca della Giunta di Angela Nonnis. Anche in questo caso è tutto sulla carta. La fermata è infatti prevista nel nuovo piano del trasporto urbano, pronto da mesi e ancora chiusa in un cassetto dell’assessorato regionale ai Trasporti.

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