La Nuova Sardegna

Oristano

Ruderi e servizi segreti: ecco le strutture militari

di Roberto Petretto
Ruderi e servizi segreti: ecco le strutture militari

La Regione ha censito gli immobili di proprietà del demanio con le stellette Grande riserbo sulle caserme del Rud in viale Repubblica e a Siamaggiore

01 luglio 2013
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ORISTANO. Vecchi ruderi, campi incolti, ma anche qualche misteriosa struttura attiva, dove sono vietati “i rilievi fotografici e anche a vista”. Sono 23, in provincia, i beni che appartengono al Demanio militare. Alcuni noti, integrati nella realtà urbana. Altri, come il caso della caserma del Raggruppamento unità difesa, quasi sconosciuti. Nel censimento dei beni del demanio militare, pubblicato dalla Regione, delle strutture che sorgono nelle campagne di Siamaggiore, si sa veramente poco. Le strutture sono due: la caserma del Rud e la stazione radiogoniometrica.

Il Rud è un apparato interforze del ministero della Difesa che si occupa di compiti di intelligence militare. La sede del Rud è a Roma, a Forte Braschi. Ma gran parte delle caserme e dei servizi vari si trovano in Sardegna. Il Rud ha compiti di controllo e di “ascolto” svolti dai servizi segreti militari, sui quali c’è una robusta cortina di protezione e silenzio. Persino la Regione non è riuscita a ottenere dettagli, tanto che le due strutture vengono descritte in modo molto sommario. La caserma del Rud è un “immobile recintato con un alto muro di cemento armato” che occupa un’area di oltre 25 mila metri quadri. Non si conosce l’ampiezza della superficie coperta e “da indagini presso il Comune di Siamaggiore, non si è riusciti a appurare l’esatto utilizzo del bene”.

La stazione radiogoniometrica occupa un’area di 14.575 metri quadrati (sconosciuta la superficie coperta), e, per quanto risulta alla Regione “l’immobile è attrezzato per le intercettazioni radio. Infatti per un ampissimo raggio non è possibile costruire alcunché se non viene acquisito il parere dell’esercito”. Non ci sono informazioni ufficiali: secondo alcuni le strutture non sono attive, mentre da altre informazioni risulta invece che lo siano, eccome. La caserma del Rud il 3 novembre 1978 venne assaltata da Barbagia Rossa.

Poco si sa anche della caserma dell’esercito in viale Repubblica, se non che è perfettamente attiva. Secondo Wikipedia anche in questo caso si tratta di una struttura del Raggruppamento unità difesa. Di fronte ai giardini pubblici, dietro un alto muro che delimita un’area di 11 mila metri quadri, ci sono capannoni e edifici che coprono 2.750 metri quadri. Secondo le informazioni acquisite dalla Regione di tratta di ex magazzini di mobilitazione costiera dell’esercito, in uso al distaccamento del Genio militare del ministero della Difesa.

L’elenco dei 23 immobili di proprietà del demanio militare che figura nel censimento della Regione comprende anche i fari: quello di capo San Marco, quello di Torregrande, quello di Capo Mannu.

Quattro strutture si trovano in territorio di Abbasanta: l’ex caserma Diego Sini (8mila metri quadri coperti in un’area di 43 mila metri quadri) in uso al 10° reparto carabinieri, centro cinofilo della Sardegna e base degli elicotteri dei carabinieri; la sede del Centro di addestramento della polizia, che occupa un’area di oltre 51 mila metri quadri; l’ex deposito carburanti per la movimentazione costiera dell’esercito (che interesserebbero all’amministrazione comunale); l’ex magazzino dei materiali del Genio dell’esercito. Si sono poi una serie di immobili fatiscenti (gli ex magazzini di mobilitazione costiera a Bosa, una postazione dell’aeronautica a Monte Arci a Morgongiori, gli alloggi dell’ex carcere militare a Oristano), ma anche immobili di pregio come l’ex distretto militare del capoluogo. E poi l’ex poligono della zona industriale (un campo incolto, in pratica), l’ex aeroporto di Milis (restano solo tracce di alcune fortificazioni), il posto di comunicazione a Badde Urbara, una postazione dell’aeronautica a Monte Urtigu (Santu Lussurgiu), la sede dell’Associazione marinai d’Italia in via Solferino (in condizioni non proprio ottime), la vecchia torre di Punta San Giovanni, l’alloggio fanalisti e lo stabilimento balneare a Bosa, entrambi in buoni condizioni. Un patrimonio immobiliare affatto trascurabile.

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