La Nuova Sardegna

Oristano

Tutti al lavoro nei nuovi reparti

di Elia Sanna

Prima giornata di apertura del Pronto soccorso e della Radiologia nel Dipartimento di emergenza

25 ottobre 2013
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ORISTANO. Le novità come si sa portano sempre qualche problema, ma oltre a una questione strettamente logistica tutto almeno per ora è filato liscio come previsto. Dopo un anno di attesa dalla sua ultimazione e le numerose promesse, l’ospedale San Martino ha da ieri ufficialmente in funzione le nuove unità di pronto soccorso e di radiologia.

Il direttore generale Mariano Meloni l’aveva promesso il giorno dell’inaugurazione e ieri mattina è entrato in piena attività il nuovo Dea. Il Dipartimento di emergenza e accettazione è stato dedicato, come si ricorderà, a Roberta Zedda, la giovane dottoressa uccisa a Solarussa nel 2003 durante un turno di guardia medica. Per l’occasione la direzione sanitaria dell’ospedale ha sistemato delle locandine informative e guidato attraverso informazioni logistiche gli utenti nei nuovi locali. Per accedervi, in attesa del nuovo accesso che verrà realizzato tra viale Diaz e via D’Annunzio, gli utenti potranno utilizzare ancora l’attuale ingresso.

Dopo aver oltrepassato la sbarra all’ingresso si deve percorrere la rampa che si trova immediatamente sulla destra. Una delle corsie è destinata ai pazienti gravi e conduce a quella che in gerco medico viene chiamata “camera calda” ed direttamente collegata all’anticamera del pronto soccorso. Le operazioni di trasloco, avvenute nei giorni scorsi, e il funzionamento delle nuove unità vengono seguite dal dottor Nicola Orrù, direttore del Servizio ospedaliero. Anche le ambulanze del 118 hanno già preso confidenza con le nuove strutture che garantiscono ora una migliore sistemazione logistica, oltre a una maggiore praticità nel trasferimento dei pazienti. I mezzi di soccorso, sia le ambulanze che le auto private, con l'infermo a bordo ora arrivano direttamente alla camera calda, lo spazio che fa da cerniera tra l'interno e l'esterno dell'ospedale. Una volta all’interno i pazienti si troveranno in un ambiente chiuso e riparato, direttamente collegato all'accettazione e alla sala d'attesa del Pronto soccorso.

Le novità sono state accolte positivamente dagli utenti. «C’è veramente un abisso rispetto al vecchio pronto soccorso – ha osservato un paziente in attesa della chiamata –. A parte lo spazio e le nuove strutture, va decisamente meglio anche l’organizzazione complessiva grazie alla divisione delle chiamate legate ai codici di emergenza». Soddisfatto anche il primario del pronto soccorso: «A parte qualche utente spaesato, cosa più che normale quando si affrontano trasferimenti di questo genere, tutto sta procedendo bene e senza alcun intoppo – ha spiegatoil dottor Salvatore Manca –. Credo che in pochi giorni ci si possa fare l’abitudine».

I problemi sono di piccola entità e sono dovuti soprattutto a qualche ritardo. È, tra gli altri il caso del reparto di radiologia soprattutto con i pazienti che avevano già fissato gli appuntamenti. «Solo per le risonanze magnetiche già prenotate – fa sapere la Asl – resterà attivo il vecchio reparto di Radiologia ancora per alcuni giorni. Per ridurre al minimo i disagi, il trasloco delle unità operative verrà invece effettuato nella notte tra il 23 e il 24 ottobre. Inoltre, nelle ore diurne dei primi giorni successivi al trasferimento, all'esterno dell’ospedale sarà presente personale dell'azienda che aiuterà gli utenti ad orientarsi nel nuovo percorso». Ad aiutare molto i pazienti ci pensa anche la segnaletica che li indirizza verso il percorso corretto per evitare perdite di tempo.

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