La Nuova Sardegna

Oristano

Ancora un incidente nella circonvallazione

Ancora un incidente nella circonvallazione

La strada per Sindia, costellata di buche e tratti in pessime condizioni, conferma la sua pericolosità

03 febbraio 2014
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SUNI. Ancora un incidente sulla circonvallazione di Sindia. Ieri mattina, a rimetterci una gomma dell’auto, squarciata dopo l’impatto in una buca, è stata una automobilista di Macomer. Via di comunicazione attesa da decenni la circonvallazione; considerato che il vecchio tratto della statale 129 bis è in alcuni punti tortuoso e stretto. Inaugurata pochi anni fa, però, la strada – costruita dalla Provincia di Nuoro e che dopo il passaggio dei comuni della Planargia ricade oggi in parte anche su quello della provincia di Oristano – ha mostrato presto varie pesanti problematiche. Tanto che venne chiusa al traffico per mesi, causa lavori di messa in sicurezza, e poi riaperta dopo non poche proteste. Anche perché l’abitato di Sindia, attraversato per buona parte della sua lunghezza dalla vecchia statale, non può sostenere la mole di traffico che transita 365 giorni l’anno tra il Marghine, snodo viario per la Carlo Felice, e la Planargia turistica. «Ho cercato di evitare una buca, poi un’altra, ma non ho potuto far altro che attraversarne una terza, non segnalata» racconta la signora Lai, che ci ha rimesso la gomma. «Sono un automobilista prudente, ma in questo caso, anche a bassa andatura, uno non sa dove andare», dice. Risultato: una gomma squarciata e probabili danni meccanici all’avantreno dell’ auto, ma soprattutto tanto spavento e indignazione. Sentimenti che non figurano sui rapporti delle forze dell’ordine che intervengono per i rilievi, ma onnipresenti nelle segnalazioni degli automobilisti. « È’ una situazione pericolosa e indegna di un paese civile. Non bastano più i cartelli: ci vogliono azioni concrete per la messa in sicurezza di questo tratto di strada» tuona l’ex sindaco di Suni e attuale componente della minoranza in consiglio comunale Antioco Pischedda. Che si è fermato ieri mattina per prestare soccorso, ma che già nella scorsa stagione invernale aveva inviato una dettagliata nota a politici, province e prefetti. Gli incidenti intanto sono all’ordine del giorno, e bassa velocità, prudenza e perizia sembrano ormai non più sufficienti ad affrontare un’arteria che tra buche, pozzanghere e insidie del maltempo invernale appare a molti più una pista per fuoristrada.

Alessandro Farina

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