La Nuova Sardegna

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Giornata di festa in onore di San Daniele

LACONI. Tra devozione e rievocazione di antiche leggende, la prima domenica di maggio si celebra, nella cittadina del Sarcidano, la festa di San Daniele. Prenderà avvio dalla parrocchia la...

04 maggio 2014
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LACONI. Tra devozione e rievocazione di antiche leggende, la prima domenica di maggio si celebra, nella cittadina del Sarcidano, la festa di San Daniele. Prenderà avvio dalla parrocchia la tradizionale processione dei devoti che accompagneranno, a piedi, il simulacro del Santo, trasportato su un carro trainato da un giogo di buoi lungo una strada di campagna attraverso la quale si raggiungere la chiesa campestre a lui dedicata.

Quella di San Daniele è una chiesa antica, che la tradizione laconese ritiene fosse la chiesa di Bangiu, un antico villaggio scomparso. Poche le informazioni storiche a riguardo, anche se a conferma dell’esistenza del villaggio restano i segni di antichi insediamenti umani. Il toponimo Bangiu deriverebbe dal latino Balneum, probabilmente per la presenza di acque termali come negli insediamenti della vicina Fordongianus.

Bangiu, antico paese scomparso, era sito nelle campagne vicine a Laconi, ma della villa si sa ben poco. È ricordata in una quartina rimata del 1868 del canonico Giovanni Spano: Bangiu e Pardubiore/ Sperdidu in mal’amore/ Pardubiore e Bangiu Sperdidu in malu prangiu. La citazione è riportata dal conte Alberto della Marmora, nel suo Itinerario nell’isola di Sardegna. I versi raccontano del tragico destino della comunità di Bangiu entrata in conflitto con il vicino villaggio di Pardubiore.

La tradizione orale tramanda di un amore contrastato tra due giovani appartenenti a due villaggi vicini e al tragico destino consumatosi durante il pranzo nuziale. Durante quel pranzo si narra che sia scoppiata una rissa fra le famiglie, litigio che degenerò finendo nel sangue e portando i due villaggi all’estinzione. (iv.ful.)

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