La Nuova Sardegna

Oristano

A cavallo per le vecchie ippovie

A cavallo per le vecchie ippovie

Arborea, conclusa all’Horse Country la traversata di tre cavalieri del circolo Sinis

05 ottobre 2014
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ARBOREA. È il racconto di un’avventura a cavallo. Ma anche qualcosa di più. Il “diario di bordo” tenuto da Tonino Fenu durante i quattro giorni di cavalcata che hanno unito Muravera a Arborea è la testimonianza dell’apertura di nuova e affascinate ippovia. Un percorso per appassionati ma anche un’attrazione turistica, sebbene sia ancora confinata nel campo del possibile. La molla che ha fatto scattare il complicato meccanismo dell’avventura a cavallo è legata proprio all’universo del turismo: «Condivido una convinzione con i due amici che mi hanno accompagnato in questo viaggio – ha detto Tonino Fenu –, il turismo equestre è una risorsa che deve essere valorizzata. La Sardegna è un paradiso per gli appassionati che merita di essere vissuto». Per questo motivo, dal circolo ippico “Sinis” di San Vero Milis sono partite diverse sfide, tutte studiate per aprire nuove ippovie da offrire ai turisti. L’ultima è stata una delle più lunghe e avventurose. «Siamo partiti giovedì 25 settembre da San Priamo, una frazione di Muravera, di buon mattino – racconta Tonino che ha pianificato e affrontato il viaggio in compagnia di Antonio Satta e Mondo Cubadda –, e dopo quattro ore di cavalcata abbiamo raggiunto un rifugio dell’Ente foreste, dove abbiamo pranzato». La cavalcata è stata un’azione in solitaria, quasi nessuno ha incrociato la nuova strada aperta dai tre cavalieri.

La prima notte in tenda ha avuto come teatro le campagne tra San Nicolò Gerrei e Silius. Il mattino dopo, con le mantelline impermeabili sempre a portata di mano, i tre si sono messi in cammino verso Siurgus Donigala: «Siamo passati affianco a un grande fungo», scherza Tonino mentre descrive il gigantesco radiotelescopio che spunta dalla valle di Pranu Sanguni, in comune di San Basilio. La cavalcata è durata fino alle 17.30, poi i tre hanno preparato il campo per la seconda notte in tenda. La méta del terzo giorno di cammino era Gesturi, che è stata raggiunta dopo ore di cavalcata. Questa volta il bivacco notturno non è stato all’addiaccio, i tre cavalieri hanno dormito in un agriturismo che hanno abbandonato la mattina dopo, quando la comitiva cavalcava verso la cima del Monte Arci, passando per Assolo, Usellus e Pau. Dal monte si vedeva il mare di Arborea, la méta di un viaggio attraverso la Sardegna che si è concluso, domenica scorsa, con una festa di benvenuto organizzata dall’Horse Country.

Claudio Zoccheddu

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