La Nuova Sardegna

Oristano

Il campeggio Nurapolis alla coop Turistica Sinis

di Claudio Zoccheddu
Il campeggio Nurapolis alla coop Turistica Sinis

Narbolia, definita con una transazione col Comune la proroga per la gestione La società ha iniziato nel 1992 e andrà avanti fino al 2022. Polemiche in Consiglio

28 ottobre 2014
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NARBOLIA. Il rapporto era iniziato il 18 maggio del 1992 e si concluderà nel 2022. La società cooperativa “Turistica Sinis Arl”, infatti, gestisce il camping Nurapolis da ventidue anni e lo gestirà per altri otto. Nonostante negli ultimi anni la coop abbia lavorato senza avere un contratto di locazione in regola. L’accordo siglato con il Comune nel 1992 scadeva nel 2011 ma la Turistica Sinis ha mantenuto comunque la gestione del camping.

Dalla mancata riconsegna della struttura era nato un contenzioso con il comune che è stato risolto in tribunale. Il sindaco, Maria Giovanni Pisanu, e il rappresentante legale della coop, Giuseppe Porcedda, hanno trovato un accordo che prevede l’allungamento della concessione per altri otto anni e il pagamento, da parte della Turistica Sinis, dei canoni di affitto non corrisposti durante l’occupazione degli ultimi tre anni. Una serie di concessioni che hanno permesso l’uscita da una situazione complicata. La minoranza consiliare, però, non è dello stesso avviso e i due consiglieri Fabrizio Fais e Giangiuseppe Vargiu leggono la questione da un altro punto di vista: «I rapporti con la cooperativa che gestisce il campeggio sono sempre stati caratterizzati da incertezze, con conseguenze legali, e devono essere considerati valutando lo stato di abbandono di un immobile che è anche la nostra maggiore risorsa economica», hanno scritto Fais e Vargiu tra le righe di una dichiarazione di voto recitata in consiglio comunale, quando si trattava di approvare la proposta di accordo transattivo tra Comune e Turistica Sinis.

I passaggi che non convinco i consiglieri d’opposizione sono svariati: «Si tratta di una conciliazione squilibrata verso la coop. Chiediamo che venga redatto un verbale dettagliato sulla consistenza e sulla condizione attuale dello stabile. Poi, dal 2014 in poi, si parla di un canone annuo di 50mila euro mentre fino al 2011 era di 54mila. Perché è stato ridotto?».

I dubbi riguardano anche la cifra che la Turistica Sinis verserà al comune per i mancati pagamenti negli anni dell’occupazione: «87mila euro sono una cifra incongrua».

Inoltre, nella conciliazione non figurano interventi che, secondo la minoranza, sarebbero invece necessari: «Si devono sistemare le strutture sportive e il depuratore. Senza considerare che non abbiamo trovato accenni a lavori di manutenzione ordinaria e nessun riferimento alla necessità di curare la pineta».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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