La Nuova Sardegna

Oristano

Pressione fiscale, commercianti e Comune alleati

di Maria Antonietta Cossu
Pressione fiscale, commercianti e Comune alleati

Sedilo, dopo l’incontro col sindaco clima più disteso Si cercano soluzioni soprattutto per attenuare la Tari

13 novembre 2014
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SEDILO. Non antagonisti, ma alleati. Giunta e commercianti stringono un patto di coalizione per trovare soluzioni che attenuino la pressione fiscale attraverso un ulteriore sgravio della Tari. È l’intesa raggiunta dall’amministrazione e dagli operatori economici che l’altra sera si sono confrontati sulle problematiche di una categoria che tenta disperatamente di restare a galla nelle acque agitate di una crisi che non accenna a regredire. Alle rivendicazioni di una trentina di esercenti, ristoratori, meccanici e muratori l’amministrazione ha risposto tendendo la mano «Sono al vostro fianco, facciamo insieme tutti i passi necessari» ha risposto il sindaco Umberto Cocco ai concittadini che reclamavano, talvolta a muso duro, il sostegno del governo locale.

La battaglia comune sarà condotta su più fronti cercando il coinvolgimento di commercianti e artigiani del territorio e con l’Unione del Guilcier a fare da collante. Le proposte condivise dal consesso: verificare se esiste la possibilità di trovare altri fondi in bilancio da destinare a nuovi sgravi oltre quelli già applicati, e un’ulteriore dilazione dei pagamenti. «Altrimenti non ce la faremo tra Inps, acconto Iva, Tari e Imu» ha paventato Gianni Pisoni, proprietario di una rivendita di mobili.

Contemporaneamente si tenterà di percorrere altre strade come lo studio di accorgimenti pratici per abbattere i costi del secco indifferenziato conferito dalle attività commerciali o eventuali modifiche alle clausole contrattuali sull’appalto della raccolta dei rifiuti finalizzate alla riduzione dei costi del servizio.

«Sto versando mille euro al mese e non devo arrivare al punto di rivolgermi alle banche per pagare le tasse» ha detto Roberto Bertin, proprietario di un ristorante. «Rischiamo di chiudere se il Comune non ci tutela: non incassiamo e non possiamo pagare» è l’allarme lanciato da Giuseppina Costelli, anche lei nel settore della ristorazione. Il suo caso rispecchia la condizione di quanti operano nei piccoli paesi, penalizzati due volte dalla congiuntura economica negativa e dall’assenza di una fitta rete locale di servizi che attragga utenza e clientela dall’esterno.

Un aspetto di cui a suo tempo il Comune aveva tenuto conto nella definizione dei coefficienti sulla produzione dei rifiuti. Lo ha ricordato il consigliere Antonio Frau: «Siamo scesi al di sotto della soglia minima proprio perché un’attività locale non è equiparabile a una di Roma».

Una questione nodale quella dei rifiuti, con la Sardegna che detiene il primato nazionale delle tariffe più alte. Una gestione ottimale a livello regionale è dunque il presupposto per abbattere i costi e in quella direzione si era già mosso Umberto Cocco sposando l’iniziativa del sindaco di Austis, che si sta battendo per consentire agli enti locali di conferire il secco negli impianti di smaltimento più vicini anziché in quelli stabiliti dalla legge sugli ambiti.

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