La Nuova Sardegna

Oristano

Lingua blu, pastori contro la vaccinazione

di Maria Antonietta Cossu

Oggi a Sedilo un incontro promosso dal Comune. I “dissidenti”: ora si mettono a repentaglio gli agnelli

21 novembre 2014
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SEDILO. Sulla vaccinazione coatta è disobbedienza civile a Sedilo. Un terzo degli allevatori si rifiuta di somministrare l’antidoto contro la lingua blu perché teme che un intervento così invasivo nelle pecore gravide o che hanno appena partorito possa provocare gravi effetti collaterali. Sono circa una cinquantina i pastori che non hanno autorizzato la profilassi. La questione sarà affrontata stasera nella riunione pubblica organizzata dal Comune, alla quale parteciperanno alcuni funzionari della Sanità regionale e gli operatori del Servizio veterinario dell’Asl 5. Il problema è diffuso soprattutto nel Guilcier, dove si concentra la maggioranza degli allevatori (circa 200) che si sono opposti alla campagna vaccinale. «Troppo tardiva – sottolinea il titolare di un allevamento locale –. Non possiamo mettere a repentaglio il patrimonio zootecnico e rischiare di subire altre perdite economiche nel momento più importante della stagione produttiva». Gli allevatori puntano il dito contro la Regione, rea di aver disatteso gli impegni sull’avvio della profilassi, che sarebbe dovuta partire la scorsa primavera dalle aree più colpite dall’epidemia del 2013. «Invece non solo ad aprile i vaccini non erano pronti – denuncia il pastore – Ma qui le vaccinazioni sono cominciate addirittura a settembre». L’obbligo di vaccinazione ha esacerbato ancor di più gli animi dei “dissidenti”, pronti a disattendere i provvedimenti coercitivi che la Regione sta demandando ai Comuni e alle Asl. Il timore è di compromettere un’intera annata. «Non sono contrario alla vaccinazione, ma mi preoccupo del benessere degli ovini e voglio che il patrimonio zootecnico sia tutelato», afferma Gianpiero Marceddu, presidente della cooperativa principale del paese, che chiede garanzie. «Sono disposto a vaccinare ma a condizione che prima la Asl faccia un controllo sanitario su tutti i capi, individui quali e quanti possono recepire l’antivirus senza riportare danni e certificarlo. Quando anche l’Asl si sarà assunta delle responsabilità, allora sarò pronto a vaccinare». Argomentazioni di cui sembrano tener conto le recenti disposizioni su una proroga delle vaccinazioni a gennaio 2015. Concessione pare subordinata a una condizione: secondo quanto si dice negli ambienti agro-pastorali, infatti, per posticipare la profilassi vaccinale la Regione intenderebbe chiedere una dichiarazione firmata con cui il pastore giustifichi il temporaneo rifiuto con esigenze organizzative legate alla gestione dell’azienda, qual è, appunto, la nascita degli agnelli.

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