La Nuova Sardegna

Oristano

Marrubiu, perseguita ex moglie: stalker condannato

di Enrico Carta
Marrubiu, perseguita ex moglie: stalker condannato

La pena è di 1 anno e 4 mesi, disposto anche un risarcimento da 15mila euro. Dopo la separazione la seguiva e si presentava a casa sua

06 maggio 2015
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MARRUBIU. La separazione è un brutto momento, quel che avvenne dopo lo fu ancora di più in particolare per l’ex moglie di Ferdinando Cherchi, 63 anni, che non aveva accettato il distacco dalla sua consorte. Arrestato durante la scorsa estate, ieri è stato condannato dal giudice monocratico Francesco Mameli a un anno e quattro mesi per atti persecutori ovvero quel reato che ormai da tutti viene catalogato alla voce stalking.

Il culmine di questa vicenda, arrivata poi nelle aule del tribunale, si era avuto in una mattina dello scorso giugno, quando l’ex moglie di Ferdinando Cherchi stava facendo rientro nella casa in cui dimorava e che un tempo aveva diviso col marito. Proprio quest’ultimo era lì dove non sarebbe dovuto essere. Era in compagnia di due muratori ai quali aveva chiesto di occuparsi dell’intonaco della casa. Su questo aspetto le versioni sono alquanto differenti, perché il pubblico ministero Daniela Caddeo che ha poi sollecitato la condanna sosteneva che quello di scrostare le pareti fosse l’ennesimo dispetto che il marito stava perpetrando ai danni della sua ex consorte proprio perché non accettava la separazione da lei.

L’avvocato difensore Stefano Piras ha invece sostenuto che Ferdinando Cherchi si fosse recato sin lì coi muratori per apportare delle migliorie alla casa che il giudice aveva assegnato alla moglie. Era quindi preoccupato per lei, ma a destare sospetti, oltre alla denuncia della signora c’era anche il comportamento che l’imputato aveva tenuto nei confronti dei carabinieri. Chiamati per riportare la situazione nei binari della normalità, erano stati accolti con qualche frase non esattamente da oratorio francescano. Riuscirono comunque a convincere Ferdinando Cherchi ad andare in caserma, dove poi procedettero all’arresto che ha dato il “la” al processo che ha visto la conclusione rapidissima con la quale è stato deciso anche il risarcimento alla signora che si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Andrea Deidda. Otterrà quindicimila euro.

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