Il Giacinto d’acqua colonizza di nuovo il fiume
Riola Sardo, la pianta tropicale invade nuovamente il rio Mar’e Foghe
RIOLA SARDO. L’impressione è che il ritardo accumulato sia sufficiente a generare una nuova emergenza, sempre la solita. Il vento e l’innalzamento delle temperature hanno steso un nuovo tappeto verde sopra le acque del rio Mar’e foghe. I giacinti d’acqua, la piantine tropicali galleggianti hanno riconquistato il canale che sfocia nello stagno di Cabras in un batter d’occhio.
Appena cinque mesi fa, il sindaco Ivo Zoncu aveva annunciato la rimozione delle piantine, seppure provvisoria, e lo sminuzzamento dei giacinti che sarebbero dovuti diventare concime. Come da pronostico, però, le piante hanno impiegato pochi giorni a riconquistare il fiume.
Quello che invece non era facile immagine è lo stato della discarica delle piante che sarebbero dovute essere sminuzzate per diventare concime e che invece giacciono abbandonate sui campi affacciati lungo il corso del rio Mar’e Foghe, a poche centinaia di metri dalla foce di Pischeredda, dove erano state sistemate nel dicembre scorso.
Una soluzione inefficace quella messa in campo per combattere una pianta altamente infestante. Infatti, sono bastate alcune folate di vento per trasportare semi e piante nuovamente nel canale. L’infestazione, a ogni modo, sarebbe ripartita comunque, ma forse si sarebbe potuto evitare uno spreco di risorse pubbliche dato che, solo per l’intervento della compagnia barracellare, il Comune aveva speso 60mila euro. (c.z.)