La Nuova Sardegna

Oristano

Malattia degli ovini, Coldiretti sollecita un’azione regionale

di Michela Cuccu ; di Michela Cuccu
Malattia degli ovini, Coldiretti sollecita un’azione regionale

Lentivirosi, profilassi carente e patologia in aumento Situazione epidemiologica ancora da tracciare

07 maggio 2015
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PAULILATINO. Si chiama lentivirosi, la malattia virale che sta minacciando gli allevamenti ovini sardi. Dopo i solleciti da parte delle organizzazioni agricole, la Regione ha ridefinito il piano di risanamento delle greggi, che fino a poco tempo fa era stato mirato solo agli allevamenti caprini. Una recente delibera degli assessorati all’Agricoltura e alla Sanità, stabilisce la necessità di indagare meglio, estendendo le indagini sanitarie all’intero settore ovino. Per questo la Regione ha attivato un gruppo di lavoro formato da tecnici ed esperti del settore, che avranno il compito di definire la situazione epidemiologica della malattia virale anche nei capi ovini, le relazioni con le altre patologie presenti negli animali, ma anche gli aspetti produttivi e riproduttivi e il controllo della diffusione della malattia – che non costituisce un pericolo per l’uomo ma rischia di decimare le greggi – con strategie di selezione sulla base genetica. Fin qui l’intervento della Regione per l’avvio di una profilassi che era stata sollecitata più volte dalle associazioni agricole. «La patologia in Sardegna è in aumento – denuncia in una nota la Coldiretti – infatti si segnalano casi di infezione con sempre maggior frequenza e purtroppo, con perdite economiche significative». La malattia, che colpisce gli ovini adulti, di tre o quattro anni, presenta sintomi respiratori e deperimento fino alla morte dei capi a causa della concomitanza con altre infezioni. Ha un lungo periodo di incubazione, ma i sintomi si rivelano soltanto in fase avanzata. Insomma, una malattia serissima, che, come spiegano da Coldiretti «si è purtroppo diffusa e radicata nelle greggi sarde a causa della totale assenza di interventi di profilassi». Purtroppo, per combattere la malattia, ancora non esiste un vaccino, da qui la necessità di interventi che permettano di fermare l’estensione dell’epidemia. Giuseppe Casu, direttore Coldiretti da un giudizio positivo sull’intervento avviato dalla Regione, mirato all’eradicazione della malattia, ma sollecita un programma di interventi strategici «da attuare in tempi rapidi per bloccare il diffondersi della malattia – afferma – tenendo conto che in alcune aziende, le più compromesse, saranno indispensabili interventi immediati di tipo finanziario».

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