La Nuova Sardegna

Oristano

Per la fonte di Luzanas Bosa alla guerra dell’acqua

Per la fonte di Luzanas Bosa alla guerra dell’acqua

L’ex sindaco Casula contesta le modifiche alla distribuzione decise da Abbanoa «Così si calpesta un nostro secolare diritto. Ci opporremo in tutte le sedi»

07 maggio 2015
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BOSA. Non è passato inosservato il progetto di distribuzione delle acque di Luzanas in Planargia. Nei giorni scorsi infatti il gestore unico ha reso noto che sta procedendo, dal ripartitore di Sebes, a fornire acqua oltre che a Magomadas e Modolo anche al nuovo serbatoio che servirà il comune di Tresnuraghes. Decisione che nel centro del Temo suscita la presa di posizione dell’ex sindaco Piero Franco Casula, che intende far valere i diritti sulla ripartizione idrica stabiliti alla fine del 1800. «L'acqua proveniente dalle sorgenti di Luzanas (circa 25 litri al secondo) era gestita da un Consorzio il cui consiglio di amministrazione era composto dai sindaci dei Comuni di Bosa (Presidente), Tresnuraghes, Magomadas e Modolo, e da altri due componenti nominati dal Comune di Bosa» ricorda Casula. Questo in base ad un accordo sottoscritto all’epoca della costruzione dell’acquedotto, alla fine dell’ottocento quindi, con un atto che prevedeva la ripartizione in quote proporzionali dell’acqua delle fonti di Luzanas. «Bosa 15 litri al secondo, Tresnuraghes 5, Magomadas 3 e Modolo 2 litri al secondo», la ricostruzione. Con il passaggio dalla gestione comunale a quella di Abbanoa, siamo nel 2006, le cose però cambiano: perché la gestione viene consegnata in capo al gestore unico. Anche se, sottolinea Piero Franco Casula «Bosa si è sempre battuta per garantirsi quel quantitativo di acqua sorgiva, cosa che Abbanoa ha sempre contestato e ultimamente non rispettato». Insomma un argomento che ha animato le discussioni al tavolo delle trattative. Anche perché «come Comune abbiamo perfino ottenuto finanziamenti per la bonifica di quella sorgente e ora Abbanoa vuole modificare quelle quantità? Per quali motivi? A vantaggio di chi?» I quesiti posti da Casula. Che anche alla luce delle emergenze idriche vissute a Bosa negli ultimi anni, rimarca una vecchia proposta, con tra i punti fermi «Il mantenimento di quel diritto che Bosa vanta dal 1881». E cioè, questa la proposta «Reindirizzare tutta l'acqua proveniente dalla sorgente di Luzanas, a noi spettante per diritto, all'acquedotto di Pianu 'e murtas. In questo modo si garantirebbe l'approvvigionamento idrico della condotta che serve le fontanelle pubbliche e l'Ospedale». Qualsiasi diversa decisione, spiega Piero Franco Casula a nome anche del collega Sergio Rosa «Vedrebbe la nostra ferma e forte opposizione», con l’ex sindaco che conclude «Perché Abbanoa non raccoglie gli oltre 50 litri al secondo che dalla sorgente di Luzanas finiscono nel ruscello e a mare, facendo una nuova e più grossa condotta idrica?»

Alessandro Farina

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