La Nuova Sardegna

Oristano

Scelte urbanistiche e rischi idrogeologici Ecco i punti deboli

di Ivana Fulghesu
Scelte urbanistiche e rischi idrogeologici Ecco i punti deboli

Solarussa, oggi un convegno con studiosi e politici Sotto osservazione le criticità della Bassa valle del Tirso

04 giugno 2015
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SOLARUSSA. Oggi alle 18, nella sala riunioni di casa Sanna, è in programma il convegno: "Il rischio idrogeologico nella Bassa Valle del Tirso: la gestione e gli interventi di mitigazione del rischio per una nuova fase di sviluppo del territorio" .

Verrà presentato un lavoro che stanno portando avanti 5 comuni della Bassa Valle del Tirso per pianificare una serie di interventi finalizzati a contenere e mitigare il rischio idrogeologico su una estensione territoriale pari a 270 chilometri quadrati e che, direttamente o indirettamente coinvolge 50 mila abitanti.

I comuni ubicati sul destra Tirso e che vanno da Zerfaliu, Solarussa, Siamaggiore sino ad Oristano e Cabras hanno firmato un protocollo d'intesa per collaborare insieme e mettere in campo una azione sinergica che permetta di ridurre l'attuale livello di rischio di alluvioni. Il territorio interessato è molto ampio. Così come risultano molto elevati anche i rischi. Iin quest'ambito territoriale, ci sono moltissime strutture ubicate in aree tecnicamente classificate Hi4, ovvero con un livello di rischio particolarmente elevato dove, di fatto, è preclusa qualsiasi attività edificatoria ed è fortemente condizionata persino l'attività agricola. A guardare le carte sul PAI (Piano di Asseto Idrogeologico) e il PFSS (Piano Stralcio sulle Fasce Fluviali) si scopre che in questi territori ci sono numerose ed importantissime strutture pubbliche che insistono proprio nelle aree maggiormente a rischio.

Qualche esempio? Il piano degli insediamenti produttivi di Solarussa e Cabras, il carcere di Massama (costato circa 40 milioni), le scuole più popolose della Provincia (ovvero l'agraria e l'alberghiera di Nuraxinieddu), i laboratori dell'ARA, l'Istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina, la chiesa del Rimedio.

Per cercare di capire come e con quali tempistiche si è deciso di promuovere un momento di incontro dibattito alla presenza di esperti e politici.

«Il convegno rappresenta una valida occasione di incontro e confronto, nel corso della quale saranno presentati ed illustrati tutti i possibili interventi di mitigazione del rischio che sono stati studiati da tecnici ed esperti del settore», afferma il vicesindaco di Solarussa e consigliere regionale Mario Tendas precisando che «sull'argomento, proprio a Solarussa è stato condotto un importante lavoro che ha visto protagonisti oltre 50 architetti che stavano frequentando un master di secondo livello, coordinati da docenti universitari esperti in ingegneria idraulica». Al convegno oltre ai sindaci dei comuni di Oristano, Cabras, Zerfaliu, Simaggiore e Solarussa saranno presenti il Presidente della commissione regionale ai Lavori Pubblici, Antonio Solinas, l'Assessore regionali all'agricoltura, Elisabetta Falchi e l'Assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Manichedda.

Molto nutrita anche la presenza di tecnici fra i quali l'architetto e docente universitario Gianfranco Sanna, il Direttore del Distretto Idrografico, Roberto Silvano, l'ingegnere idraulico Paolo Scarteddu e l'ingegnere e docente universitario Giovanni Maria Sechi.

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