La Nuova Sardegna

Oristano

Eolico nel Sarcidano, per l’elettrodotto c’è il no della Giunta

di Ivana Fulghesu
Eolico nel Sarcidano, per l’elettrodotto c’è il no della Giunta

Laconi, a una svolta la battaglia del Comitato per il no Parere negativo all’impianto proposto dalla Ensar-Terna

17 giugno 2015
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LACONI. Parere negativo della giunta regionale alla realizzazione dell’impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica (da 54 megawatt) a Nurri. Un impianto che, con un contorno di opere elettriche e infrastrutture, avrebbe dovuto coinvolgere anche il Comune di Laconi oltre a quelli di Isili e Nurallao.

La decisione della Giunta sembra scrivere la parola fine all'elettrodotto Ensar-Terna, un progetto fortemente contestato dalle popolazioni del sarcidano che per mesi hanno combattuto per cercare di fermare quello che consideravano un pericolo per la salute e per l'ambiente. Sul tema c’erano stati anche i deliberatidei consigli comunali e si era anche costituito un comitato spontaneo che aveva organizzato una manifestazione di protesta a Cagliari in occasione della Conferenza dei servizi del progetto Ensar-Terna. Un sit-in di protesta del “Comitato No elettrodotto” davanti alla sede del Savi, il Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali della Regione. L'obiettivo era, dichiaratamente, quello di «pressare la Regione perché respinga il progetto». Il progetto contestato era quello della Ensar srl che puntava a ottenere le autorizzazioni per realizzare nel territorio di Nurri un impianto per la produzione di energia elettrica, con le relative opere ed infrastrutture connesse, da fonte rinnovabile eolica della potenza nominale di 57mila chilowattora. Il progetto prevedeva l'installazione di 18 aerogeneratori da 3 megawatt di cui 10 in località Corti Turaci e 8 in località Arreixi e la realizzazione di due elettrodotti ad alta tensione nei Comuni di Laconi, Nurallao, Isili, Genoni e Nuragus tra le due nuove stazioni elettriche ubicate rispettivamente a Isili e Laconi.

Contro il progetto si erano levate diverse voci, compresa quella del parlamentare Mauro Pili che aveva anche presentato un’interrogazione al ministro dell'Ambiente.

Le rassicurazioni dei rappresentanti della società, fornite durante un incontro con i cittadini, avevano decantato le caratteristiche di sicurezza dell'impianto e l'assenza di rischi per la salute, nonché il minimo impatto ambientale possibile. Ma i timori delle popolazioni del Sarcidano erano rimaste. Timori legati alla possibilità di emanazione di onde elettromagnetiche con conseguenti rischi per la salute dei cittadini, soprattutto dei bambini, ma anche i danni al patrimonio boschivo e alle aree destinate a pascolo e coltivazioni. Oltre alle perplessità legate al reale bisogno di un’ulteriore produzione di energia elettrica in Sardegna.

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