La Nuova Sardegna

Oristano

wwf su torregrande

«Le piante sulla spiaggia una difesa contro l’erosione»

«Le piante sulla spiaggia una difesa contro l’erosione»

ORISTANO. «Per favore: non chiamatele erbacce». Il Wwf oristanese interviene nel dibattito sulla pulizia della spiaggia di Torregrande e sulla presenza di specie vegeali che il Comune si rifiuta di...

20 giugno 2015
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ORISTANO. «Per favore: non chiamatele erbacce». Il Wwf oristanese interviene nel dibattito sulla pulizia della spiaggia di Torregrande e sulla presenza di specie vegeali che il Comune si rifiuta di rimuovere per salvaguardare il litorale dall’erosione. una scelta pienamente condivisa dal Wwf. «Una delle principali caratteristiche di Torregrande – spiega Simona Serusi, presidente del Wwf Oristano – è la presenza della vegetazione psammofila, ovvero le piante di spiaggia».

Organismi che si sono evoluti e adattati a vivere in un ambiente estrmamente difficile e ostile: «Ciò che per una pianta è indispensabile, l'acqua, viene rapidamente drenata costringendo le piante a spingere le loro radici in profondità. Inoltre sono dotate di accorgimenti che impediscono all'aria salmastra di rovinare le loro foglie e a sole e vento di far evaporare rapidamente la loro acqua».

Il Wwf ricorda che «con la loro crescita queste piante pioniere trattengono la sabbia impedendo l'erosione della spiaggia, inoltre evitano la dispersione delle sabbie che senza vegetazione finirebbero (come avveniva in passato) sul lungomare».

Secondo l’associazione ambientalista «innumerevoli studi in tutto il mondo, compresa la stessa Sardegna, hanno ormai chiarito l'utilità delle piante pioniere, oltre che dell'accumulo di Posidonia oceanica, lungo le coste, e fortunatamente anche le amministrazioni pubbliche hanno colto il messaggio, mettendo in atto buone pratiche a cominciare dalla proibizione di usare mezzi pesanti per la cosiddetta pulizia delle spiagge. Tutto questo, non dimentichiamo, per impedire l'erosione della spiaggia».

Quindi, pieno appoggio alla linea dell’amministrazione che viene, anzi, invitata a rilanciare: «Bene farebbe il Comune ad andare oltre e studiare la maniera per delimitare anche con piccole staccionate la zona più delicata, come avviene in molte altre spiaggie, ed evitare inoltre l'insana espansione di attività non autorizzate».

Il Wwf Oristano, infine, rimarca che le spiagge sono spesso sporche «per l'utilizzo insostenibile da parte di alcuni fruitori “umani”, i quali abbandonano rifiuti come cicche di sigarette, buste, lattine, bottiglie. La spiaggia dovrebbe essere pulita, magari manualmente con rastrelli o con piccoli mezzi meccanici, da questi rifiuti e non dalle piante senza le quali sparirebbe. Quindi queste piante importantissime per mantenere la sabbia, non chiamatele erbacce».

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