La Nuova Sardegna

SIAMAGGIORE. Dopo una lite ingigantita dall’alcol, ha sparato con un fucile ad aria compressa alla moglie, e quindi ha aggredito i poliziotti intervenuti subito dopo, chiamati dalla donna terrorizzata.

Vito Piras, 67 anni, agricoltore originario di Solarussa, dopo aver trascorso la notte in una cella di sicurezza è stato processato per direttissima e condannato. La moglie per fortuna sta bene. L'episodio è accaduto lunedì sera a Siamaggiore, nella abitazione dove vivono da anni i due coniugi. Come ha accertato la polizia, prima delle 20, la coppia ha iniziato a litigare per futili motivi, purtroppo come accade da tempo. Vito Piras, anche alterato per via dell'alcol del quale ha abusato ancora una volta, ha offeso e spintonato la moglie. Quindi ha imbraccia una carabina ad aria compressa e le ha sparto, fortuntamente mancandola. La donna è riuscita a chiamare il 113. Quando sul posto arrivano gli agenti, compresi gli uomini del servizio anticrimine di Abbasanta, l'agricoltore, in preda ancora alla sbronza, ha reagito violentemente. Dopo aver offeso gli agenti, li ha minacciati con il fucile, poi risultato ad aria compressa.

Alla fine, seppur con fatica, gli agenti sono riusciti a bloccarelo, e lo hanno trasferito in questura, dove l’agricoltore ha trascorso la notte in una camera di sicurezza. Ieri mattina, Vito Piras, è comparso in tribunale davanti al giudice monocratico, per rispondere di lesioni, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Il giudice lo ha condannato a 6 mesi di reclusione ma gli ha sospeso la pena, imponendogli la libertà vigilata.(e.s.)