La Nuova Sardegna

Oristano

Omicidio Murranca, in tre a giudizio: processo a ottobre

Omicidio Murranca, in tre a giudizio: processo a ottobre

Accusati Graziano Congiu, Stefano Murru e Lorenzo Contu Avrebbero ucciso e bruciato il cadavere dell’amico per soldi

31 luglio 2015
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ORISTANO. Tutti rinviati a giudizio. I presunti assassini del commerciante Antonio Murranca, ucciso a settembre del 2014 e il cui cadavere fu poi ritrovato carbonizzato subito dopo, compariranno davanti alla corte d’assise di Cagliari il prossimo 20 ottobre. Graziano Congiu, allevatore di 30 anni di Ruinas, e i suoi amici Stefano Murru, 39 anni e Lorenzo Contu, 51 anni, entrambi di Pompu saranno chiamati a rispondere di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

La decisione è stata assunta ieri mattina dal giudice Annie Cecile Pinello nel corso dell’udienza preliminare che vedeva i tre accusati di omicidio e occultamento di cadavere. Nel corso della stessa udienza è stata formalizzata la costituzione di parte civile dei familiari della vittima tutelati dall’avvocato Gianfranco Siuni.Il giudice ha quindi accolto la richiesta del pubblico ministero Paolo De Falco che riteneva più che fondati i motivi alla base dell’arresto prima e della richiesta di rinvio a giudizio poi. Secondo la pubblica accusa i tre amici avrebbero ucciso Antonio Murranca al rientro da alcuni giorni trascorsi in Gallura, dove questi aveva trascorso il suo tempo a vendere la frutta e la verdura e a racimolare qualche risparmio. Proprio a quei soldi avrebbero puntato i tre amici che, dopo averlo ammazzato avrebbero provato a occultare il cadavere, trasportandolo sino a un boschetto nelle campagne di Marrubiu e poi dandogli fuoco assieme al furgone.

Tutto questo sarebbe dovuto servire ad allontanare i sospetti dai tre amici, che però avrebbero commesso una serie di errori che li incastrerebbero. I carabinieri della Compagnia di Mogoro al comando del capitano Piero Orlando, e quelli del Nucleo investigativo provinciale, coordinati dal capitano Sebastiano Battino ritengono di avere raccolto elementi significativi per far chiarezza sull’orrendo delitto.

A incastrare i tre sono state anche intercettazioni ambientali, non solo sulle loro auto ma anche su quelle dei loro amici, riscontri sulle celle agganciate dai loro telefonini nelle ore precedenti e successive al delitto, immagini delle telecamere di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali. Secondo la procura e anche secondo l'avvocato della famiglia della vittima tutto, come in un mosaico ricomposto non senza difficoltà, porta a loro. Per gli avvocati difensori Angelo Battista Marras, Carlo Figus e Michele Ibba, gli errori li avrebbe fatti invece la procura individuando i responsabili sbagliati. Secondo la difesa, che ha depositato perizie tecniche Congiu al momento dell'omicidio, era intento a guardare un film sul telefonino in una area non compatibile con quella del delitto. La perizia di parte, redatta dal perito fonico Mariano Pitzianti, però conteneva critiche dirette al lavoro dei carabinieri, con l’accusa di alterazione dei dati. Il pm ha chiesto l’invio degli atti al suo ufficio per procedere con i l reato di calunnia nei confronti degli appartenenti l’Arma.

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