La Nuova Sardegna

Oristano

Dodici mesi di arretrati per gli assegni di mobilità

di Michela Cuccu
Dodici mesi di arretrati per gli assegni di mobilità

Sedilo, situazione drammatica per decine di lavoratori che attendono i compensi «Sappiamo che i fondi sono disponibili. Siamo disposti a manifestare in Regione

01 settembre 2015
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SEDILO. «Ce lo avevano promesso e noi ci avevamo creduto: invece, malgrado i fondi per il pagamento della mobilità in deroga ci risulta, siano stati assegnati, non abbiamo ricevuto ancora un centesimo». Guido Manunza è uno dei tanti lavoratori che da cinque mesi non riceve l’assegno di mobilità. Non è difficile capire il disappunto e la rabbia di chi è stanco delle promesse e soprattutto, non ha alternative al sostentamento della famiglia, se non appunto, l’assegno di mobilità.

«Siamo pronti a marciare fino a Cagliari e piazzarci sotto il palazzo della Regione se non riceveremo risposte adeguate. Che per noi significano una data certa sulla liquidazione delle nostre spettanze». Guido Manunza è di Sedilo, spiega di parlare a nome di tanti altri che nei centri della zona, da Paulilatino ad Abbasanta, passando per Fordongianus, Borore e Ottana, hanno perduto il lavoro e non hanno trovato una occupazione alternativa. «La nostra è una situazione difficilissima– spiega – lavoravo alla Gmc di Sedilo, una grossa impresa per la lavorazione della pietra. Nel 2012, a seguito della crisi economica, sono stato messo in mobilità. Ma avevo quasi sessant’anni: troppo giovane per andare in pensione, troppo vecchio per trovare un altro lavoro. Che poi, se vai a vedere, con la situazione occupazionale disastrosa che stiamo vivendo, il lavoro è quasi una parola astratta». Parole dure, le sue, che danno la misura delle difficoltà che stanno affrontando decine e decine di famiglie che pur avendo diritto agli ammortizzatori sociali, in realtà li percepiscono con molti mesi di ritardo.

Il record, se così lo vogliamo chiamare, era stato raggiunto a Maggio, quando le mensilità arretrate accumulate erano diventate addirittura quindici. I lavoratori protestarono. «Ci siamo rivolti direttamente al presidente della Regione, Pigliaru, ma solo l’assessore al Lavoro, Virginia Mura è stata in grado di darci delle risposte – racconta Manunza –, che si sono tradotte nel pagamento di tre mensilità arretrate. Ma adesso è da marzo che non riceviamo più nulla e non sappiamo come fare a tirare avanti. Abbiamo famiglia, ci sono le bollette da pagare e senza soldi non si va avanti. Proprio per questo ci rivolgiamo nuovamente al presidente della Regione, per avere delle risposte. Altrimenti, saremo costretti ad andare fino Cagliari».

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