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Una madre sotto sfratto minaccia di barricarsi in casa

Una madre sotto sfratto minaccia di barricarsi in casa

SIAMAGGIORE. C'è voluta tutta la capacità di mediazione dei comandanti delle stazioni dei carabinieri di Simaxis, Massimo Calamari, e di Solarussa, Francesco Piero Lo Iacono per scongiurare, seppure...

04 settembre 2015
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SIAMAGGIORE.

C'è voluta tutta la capacità di mediazione dei comandanti delle stazioni dei carabinieri di Simaxis, Massimo Calamari, e di Solarussa, Francesco Piero Lo Iacono per scongiurare, seppure solo per otto giorni, lo sgombero forzato di una donna e dei suoi due figli, uno dei quali minorenne, dalla casa di famiglia acquistata a un'asta giudiziaria da un dentista originario di un paese arabo, Kamel Jihab Doumit, con studio a Oristano e Paulilatino.

È successo ieri mattina a Pardu Nou. Destinataria del provvedimento di sfratto, Roberta Sardo e i suoi due figli e quello di cui sono protagonisti e un dramma nel dramma. Roberta Sardo è infatti la moglie di Fabrizio Manca, l'imprenditore di Siamanna condannato all'ergastolo per un triplice omicidio commesso il 5 dicembre del 2011 a Villacidro. La casa, che in realtà è una grande e prestigiosa villa di campagna, era finita all'asta per un mutuo bancario che i proprietari non erano più riusciti a pagare dopo aver perso il lavoro.

Secondo i periti del Tribunale, il suo valore era superiore a un milione e centomila euro. All'asta giudiziaria è andata via però per poco più di 200 mila euro. All'ufficiale giudiziario, deciso ieri a eseguire il provvedimento di sfratto già rinviato il 2 e il 31 luglio scorsi, la signora Sardo ha spiegato che aveva ancora bisogno di qualche giorno per completare il trasloco dei mobili e delle cose di famiglia.

Di fronte alla risposta negativa ha chiesto e ottenuto di parlare al telefono con l'acquirente. «Solo dieci giorni per completare il trasloco, poi vengo io a consegnarle le chiavi di casa e quando verrà a prendersela non troverà nessuno a fare resistenza» ha assicurato, inutilmente, la signora Sardo.

La risposta del dottor Doumit è stata infatti negativa: «Ho già aspettato troppo, nessun rinvio». Tutte le fasi della trattativa sono state seguite in diretta dai carabinieri, ai quali la signora Sardo ha spiegato senza tanti giri di parole che per prendersi la casa avrebbero dovuta portarla via con la forza, lei e i suoi figli. Per fortuna non è stato necessario. Alla fine, ormai erano quasi le 13, grazie proprio alla mediazione dei militari, è arrivato il rinvio dello sfratto a venerdì 11.

Francesco G. Pinna

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