La Nuova Sardegna

Oristano

Allai, è difficile realizzare il baratto amministrativo

ALLAI. Una prestazione d’opera in cambio dello sgravio fiscale: una soluzione che potrebbe aiutare i contribuenti in difficoltà a sanare la situazione debitoria alla quale ancora pochi Comuni...

20 settembre 2015
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ALLAI. Una prestazione d’opera in cambio dello sgravio fiscale: una soluzione che potrebbe aiutare i contribuenti in difficoltà a sanare la situazione debitoria alla quale ancora pochi Comuni guardano con interesse. Ma quando lo fanno scoprono che l’attuazione del baratto amministrativo è molto più complessa di quanto non appaia nella teoria.

Lo sta constatando anche l’amministrazione di Allai, che in campagna elettorale aveva prospettato la possibilità di introdurre un meccanismo di mutuo aiuto per andare incontro ai cittadini che non riescono più a sostenere finanziariamente la pressione fiscale. Praticare una riduzione delle tasse in cambio di una prestazione lavorativa per conto dell’ente locale non si sta rivelando infatti una strada facilmente percorribile. «È certamente una soluzione interessante che però richiede un approfondimento ed è ciò che stiamo facendo in questa fase», spiega il sindaco Antonio Pili, che espone le problematicità: «È una materia estremamente delicata perché, se da un lato offre la possibilità di assolvere ai doveri nei confronti della pubblica amministrazione, dall’altro espone le persone alla gogna».

Il timore di Pili è che l’impiego dei contribuenti nei lavori socialmente utili possa essere indicatore, agli occhi della comunità, di una situazione finanziaria precaria e di possibili provvedimenti ingiuntivi a carico delle persone che ricorrono al baratto, e che questo possa ledere la loro dignità. Da qui la proposta di rivedere alcuni aspetti dell’istituto. La questione, infatti, sarà portata all’attenzione dell’Anci Sardegna: «Si potrebbe pensare alla stipula di un patto di collaborazione tra cittadino e pubblica amministrazione prima di adottare il baratto» è l’idea lanciata dal sindaco, che solleciterà all’Anci «perché si faccia portavoce con il Governo allo scopo di arrivare a forme più compiute».

Maria Antonietta Cossu

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