La Nuova Sardegna

Oristano

ULA TIRSO

Lingua blu, il Comune vuole le somme liquidate in più

Lingua blu, il Comune vuole le somme liquidate in più

ULA TIRSO. Un Comune che batte cassa e un altro che si trova a dover restituire somme che credeva di avere già incamerato. Due storie diverse ma accomunate dalla tempistica relativa agli accertamenti...

04 ottobre 2015
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ULA TIRSO. Un Comune che batte cassa e un altro che si trova a dover restituire somme che credeva di avere già incamerato. Due storie diverse ma accomunate dalla tempistica relativa agli accertamenti degli uffici. In entrambi i casi si tratta di cifre irrisorie che però, in tempi di ristrettezze finanziarie, ai piccoli enti locali fa decisamente comodo trattenere piuttosto che rendere.

Da una parte c’è il Comune di Ula Tirso, che chiede ad alcuni pastori colpiti dall’epidemia di lingua blu del 2013 la restituzione di somme liquidate in eccesso. Dall’altra parte c’è la municipalità di Paulilatino, sollecitata da tre contribuenti residenti in altrettante città della Penisola a trasferire i versamenti delle tasse locali accreditate per sbaglio al Comune.

L’amministrazione ulese, invece, potrà iscrivere in bilancio una voce attiva. L’importo da recuperare è di 1.150 euro, l’equivalente degli indennizzi liquidati in eccesso nel 2014 e agli inizi del 2015 ad alcuni dei beneficiari dei rimborsi per i capi morti e per il mancato reddito. La cifra da riscuotere corrisponde all’1,3% degli indennizzi liquidati a cavallo delle due ultime annualità, circa 85mila euro.

Gli allevatori, peraltro, non sono gli unici ad aver contratto un debito con l’amministrazione locale, che ha chiamato in causa anche la Regione, alla quale erano stati erroneamente chiesti 8.500 euro in meno rispetto alle risorse effettivamente necessarie per coprire integralmente i danni ai proprietari delle greggi contagiate dalla febbre catarrale ovina. Nel caso di Paulilatino il debitore è uno solo ed è, suo malgrado, il Comune. L’ente renderà alle municipalità interessate il corrispettivo del mancato gettito fiscale, in totale 2.730 euro. In due casi il denaro non è stato incassato per responsabilità delle due banche in provincia di Milano in cui sono stati effettuati i pagamenti. La svista si è verificata al momento di digitare il codice del Comune, del quale sono state confuse, di volta in volta, o le cifre o le lettere. Lo stesso errore è capitato a un terzo contribuente del Pistoiese. A rendere singolare la vicenda è che lo stesso sbaglio è stato commesso in tre distinte circostanze. Ma tanto è bastato per dare a Paulilatino quel di Paulilatino non era e che adesso dovrà restituire.

Maria Antonietta Cossu

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