La Nuova Sardegna

Oristano

Tanti dubbi dopo la rissa, accoltellatore senza nome

di Enrico Carta
Tanti dubbi dopo la rissa, accoltellatore senza nome

Santa Giusta, un’altra giornata di interrogatori negli uffici della Questura Si cerca di individuare chi sia stato a sferrare il fendente alla schiena

20 ottobre 2015
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SANTA GIUSTA. Si va a caccia di un movente, ammesso che ce ne sia uno serio, e soprattutto si cerca di individuare la persona che ha fatto spuntare dalla tasca il coltello che ha poi ferito il ragazzo colpito alla schiena in modo fortunatamente non serio. In questura ancora ieri, gli agenti della Squadra mobile coordinati dal dirigente Dario Mongiovì hanno raccolto e messo a confronto numerose testimonianze e le versioni di chi ha partecipato o ha semplicemente assistito alla rissa tra due gruppi di ragazzi che si sono scontrati verso le tre del mattino di domenica all’esterno del bar Fedalì di Santa Giusta.

Se i problemi tra i quattro oristanesi e i loro rivali lagunari sono iniziati sulla soglia del locale, probabilmente per via del fumo di una sigaretta finito in narici che non gradivano, i gestori del bar raccontano che la lite vera e propria ha avuto luogo per strada e poi nella zona del distributore di carburante sull’altro lato della strada, ma non all’interno. Le tracce di sangue individuate dentro il bar sono esclusivamente dovute al fatto che il ragazzo ferito vi abbia trovato rifugio dopo essersi accorto di essere stato ferito.

Inizialmente pensava di aver ricevuto un forte pugno, solo dopo, sentendo il sangue, ha intuito che il dolore che avvertiva era per la coltellata appena subita alla schiena. Sono stati allora gli stessi proprietari del bar ad accompagnarlo all’ospedale San Martino, da dove poche ore dopo è andato via. L’interrogativo principale a cui stanno cercando di dare risposta gli inquirenti della Polizia di Stato è appunto quello di chi abbia estratto e usato il coltello, perché, nel ricostruire i momenti concitati della rissa, nessuno ha saputo fare un nome o indicare una persona precisa.

Ovviamente, prima di far scattare le denunce che riguarderanno una dozzina di persone, gli agenti vogliono avere certezze, perché la posizione delle persone coinvolte potrebbe peggiorare parecchio con una contestazione di lesioni e porto abusivo di arma da taglio.

Le certezze sono di altro tipo. Intanto è sicuro che l’alcol ha giocato un ruolo determinante nel far arroventare gli animi già abbastanza caldi. I ragazzi di Santa Giusta, clienti abituali del bar Fedalì, si trovavano lì già da diverso tempo e avevano consumato parecchio. I ragazzi di Oristano solo pochissime volte in passato si erano fermati per bere qualcosa al Fedalì, evidentemente hanno sbagliato momento perché qualche incomprensione ha poi generato la rissa.

La questura sta esaminando quindi le varie deposizioni per cercare di ricostruire il quadro nel quale i vari protagonisti, alcuni dei quali hanno lievi precedenti penali, si sono mossi.

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