La Nuova Sardegna

Oristano

Un unico presidio ospedaliero con tre strutture interconnesse

di Maria Antonietta Cossu
Un unico presidio ospedaliero con tre strutture interconnesse

Ghilarza, è il modello di Sanità prospettato per l’Oristanese nel piano di riordino della rete Una riorganizzazione che l’Asl 5 ha concordato con il comitato ristretto dei sindaci riunitosi ieri

10 novembre 2015
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GHILARZA. Un presidio ospedaliero unico con tre stabilimenti interconnessi e integrati con i servizi sanitari territoriali: è il modello di Sanità prospettato per l’Oristanese nel piano contenente le proposte migliorative alla delibera regionale sul riordino della rete ospedaliera che l’Asl 5 ha concordato con il comitato ristretto dei sindaci.

Le proposte di modifica alla riforma saranno discusse dal governatore Francesco Pigliaru, dall’assessore Luigi Arru, dai vertici delle Asl sarde e dagli amministratori locali nell’ incontro previsto questa mattina nella Fiera campionaria di Cagliari. All’interlocutore politico la Conferenza dei sindaci ribadirà le richieste esplicitate nel piano e reiterate ancora una volta ieri durante la riunione convocata al Delogu dal presidente Domenico Gallus. Forte dei segnali positivi ricevuti dalla Commissione permanente, il referente del coordinamento istituzionale si è mostrato ottimista sul fatto che il futuro assetto della rete ospedaliera oristanese ricalcherà quello disegnato dall’Asl 5 e dal Comitato ristretto dei sindaci, ma ha anche lasciato chiaramente intendere che rimarrà in allerta fino a quando le parole non si tradurranno in fatti. Sono previsti 33 posti letto per il Delogu e il funzionamento di un punto di primo intervento anziché del pronto soccorso «Ma ho ottenuto rassicurazioni sulla presenza del rianimatore in h 24 - ha riferito Gallus, che infine ha toccato il nervo scoperto dell’ospedale ghilarzese -. Ha un organico sottostimato, in Medicina mancano un medico e un geriatra, il che implica un problema di sicurezza del paziente».

Il Commissario dell’Asl ha prospettato una soluzione in tempi brevi almeno per la sostituzione di una delle due figure professionali, che tuttavia è subordinata ai vincoli sulle assunzioni imposti dalla legge nazionale: «L’assessore ci ha garantito che il blocco del turn over è temporaneo e che potremo rivedere le dotazioni organiche» ha detto Maria Giovanna Porcu.

Davanti a una decina di amministratori comunali la dirigente ha ratificato gli impegni presi, soffermandosi in particolare sul potenziamento dei servizi sanitari esterni: «Il nostro modello - ha spiegato la Porcu - prevede un’ interazione tra i presidi ospedalieri di Oristano, Ghilarza e Bosa e le attività territoriali ed è quello che stiamo facendo, ad esempio, con la Casa della Salute interna al Mastino e quella di Laconi, e che speriamo di portare anche nel nosocomio di Ghilarza. L’ospedale dovrà diventare una piccola cittadella sanitaria dove la popolazione possa trovare risposte adeguate».

«Differenziare l’offerta - ha sottolineato il direttore sanitario Nicola Orrù - è l’unico modo per tenere in piedi questa struttura».

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