La Nuova Sardegna

Oristano

Discarica di amianto vista mare

Discarica di amianto vista mare

Cabras, la segnalazione dall’associazione Ex esposti: eternit a Su Bardoni

13 novembre 2015
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CABRAS. Sono come le stelle di una costellazione che splende di una luce sporca e malata. Le discariche di eternit – il temibilissimo cemento amianto che ha provocato centinaia di vittime in tutto il territorio nazionale – sono disseminate anche a ridosso dei paradisi ambientali di Cabras. Ce ne sono lungo le rive dello stagno, nelle campagne e anche a pochi metri dalla spiagge più belle del Sinis. L’ultima è stata scoperta grazie a una segnalazione raccolta dall’associazione regionale “Ex esposti amianto” che ha scoperto un deposito di manufatti in cemento amianto nella zona di Su Bardoni, a poca distanza dalla spiaggia di Is Aruttas. Su Bardoni era lo scenario in cui sarebbe dovuto nascere il sogno turistico cabrarese, un fazzoletto di terra del Sinis su sui erano state riposte tante speranza che invece si è trasformato in un incubo ambientale. «Ancora una volta siamo costretti a denunciare questi fatti –, afferma il presidente dell’associazione, Giampaolo Lilliu–. Siamo allibiti dall’esempio di inciviltà fornito da chi crede di eludere le leggi vigenti in materia di bonifiche di manufatti in cemento amianto, senza rendersi conto di aver compiuto un grave reato ambientale e sanitario. Inoltre, non si rendono conto che sono loro stessi i primi a essere esposti alla fibra killer». E dalle foto che l’associazione allega alla denuncia, la fibre di amianto sembrano non mancare. Tra la macchia mediterranea di Su Bardoni c’è una discarica composta da due cataste di eternit e da altri residui delle lavorazione edile, come mattoni e tubi corrugati. Una bomba ecologica a due passi dal paradiso del quarzo bianco: «Purtroppo questo disastro è avvenuto in uno dei posti più belli della nostra isola e del nostro Paese, e vogliamo sottolineare che non è la prima segnalazione che riguarda la zona del Sinis tra cui le più eclatanti sono quelle di Is Arutas, Funtana Meiga, San Giovanni di Sinis», aggiunge Lilliu prima di mostrare tutta la preoccupazione per una storia che si ripete. «Siamo fortemente preoccupati del fatto che ci troviamo in prossimità di un’area marina protetta che versa nel totale abbandono ambientale dovuto alla mancanza di un programma di vigilanza capace di limitare reati di questo tipo». Ecco perché l’associazione degli ex esposti si augura che la discarica possa essere bonificata rapidamente per ripristinare condizioni che possano garantire la salute dell’ambiente e di chi sceglie di passare dal Sinis per prendere una bella boccata d’aria fresca. (c.d.)

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