La Nuova Sardegna

ORISTANO. Tre buoni motivi per stringere l’accordo con la Curia: storia, centro storico e parcheggi. E a chi pensa che si tratti di un patto tra il diavolo e l’acqua santa l’amministrazione risponde con un pio sorriso. «L’idea è quella di lasciare qualcosa di utile alla città», spiega l’assessore all’Urbanistica Gianluca Mugheddu e così il via libera del Consiglio consente al Comune di procedere con la presentazione della domanda per accedere al finanziamento da 285mila euro. Se il punteggio sarà sufficiente da far ottenere un «sì» al progetto, con quei fondi verranno realizzati due passaggi pedonali che porteranno da via Cagliari direttamente in via Duomo, verrà rifatto il campo da calcio del seminario arcivescovile, verranno abbelliti i giardini di quella parte delle proprietà della Curia, verranno recuperati diversi metri delle mura giudicali oggi nascoste ai più e verranno rifatte le facciate di due abitazioni private che si affacciano su piazza Manno e vico Episcopio.

E allora eccola la domanda che più d’uno si è posto in questi giorni: perché stringere un accordo con la Curia e coi soldi pubblici provvedere a dei lavori in strutture ed edifici che pubblici non sono, visto che appartengono a Nostra Santa Madre Chiesa? «La cifra è rilevante – spiega l’assessore Gianluca Mugheddu –, ma abbiamo ritenuto che interventi sparsi su tutto il centro storico non avrebbero offerto alla città le possibilità che offre questa scelta strategica e dalla quale tutto il centro storico trarrà benefici».

Il progetto prevede due passaggi pedonali che convergono per arrivare al sagrato della Cattedrale: il primo si aprirà all’altezza del parcheggio multipiano di via Cagliari, il secondo all’altezza dell’incrocio tra via Cagliari e via San Francesco. Si passerà nei terreni di proprietà della Curia per arrivare direttamente in via Duomo passando tra quel che resta di un tratto delle mura giudicali che saranno quindi recuperate. Il Comune avrà i passaggi in concessione per 99 anni, il campo da calcio per 25 e spera, aprendo i varchi direttamente per il centro, di ridare vigore al parcheggio multipiano sinora sottoutilizzato soprattutto nel pomeriggio e spostare dalle vie dello shopping una mole di traffico che ritiene non sia di giovamento al commercio.