La Nuova Sardegna

TERRALBA. Atteso e benedetto per molti versi, il freddo è un nemico durissimo da affrontare in alcune situazioni, soprattutto in situazioni particolari. Quella del poliambulatorio della Asl 5, dove l’impianto di riscaldamento è danneggiato dai tempi dell’ulrtima alluvione, è una di queste. «Finché le temperature sono state clementi abbiamo sopportato i disagi, sia noi che i cittadini, ma ora che il freddo si fa sentire, non si può più lavorare in questo modo», afferma il dottor Bruno Palmas, presidente regionale del Tribunale dei Diritti e dei Doveri del Medico che martedì ha dovuto visitare i pazienti al freddo. «Da mesi stiamo cercando di mitigare la temperatura negli ambulatori con stufe elettriche che noi stessi abbiamo acquistato per consentire ai cittadini di essere visitati in un ambiente accogliente e tiepido e senza correre rischi per la propria salute – prosegue Bruno Palmas –. La Asl è a conoscenza del disagio, ma ancora non ha risolto il problema che col freddo di questi giorni si aggrava. Gli operatori sanitari tutti insieme si sono prodigati per garantire la continuità dei servizi sanitari e i cittadini hanno mostrato una grande pazienza, ma il freddo intenso all’interno della struttura ha davvero messo alla prova la resistenza di tutti».

Certo non è il massimo, per chi deve effettuare visite mediche e quindi si presume sia già in una condizione precaria, dover affrontare un ulteriore disagio che potrebbe anche far aggravare lo stato di salute. La risposta (pratica) della Asl si fa però attendere per cui non resta che sperare nella clemenza del tempo perché altrimenti il disagio rischia di protrarsi per diversi mesi. La primavera è lontana. (e.c.)