La Nuova Sardegna

Oristano

«Chi ha visto non ha fatto nulla»

«Chi ha visto non ha fatto nulla»

Terralba, l’Anta interviene dopo le polemiche sul caso della cagnetta “Palla”

02 febbraio 2016
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TERRALBA. Al di là degli eventi più noti, la prevenzione per gli animali si costruisce tutti i giorni. Dopo i tanti commenti seguiti alla vicenda della pitbull Palla, l’associazione locale di protezione animale, Anta onlus, prende la parola riguardo la situazione degli animali nel territorio: «Si è detto di tutto su questa vicenda, si commenta spesso senza sapere, ma come responsabile tengo a precisare che Palla è stata soccorsa e ricoverata in clinica grazie ad una nostra telefonata fatta per un'altra verifica, siamo quelli che fanno il lavoro sporco - scrive Annarita Deiana -. Abbiamo la fortuna, nella nostra provincia, di avere un servizio di soccorso animale che funziona bene, che ci permette di coordinare le azioni di intervento nel più breve tempo possibile. Infatti la conoscenza del territorio è fondamentale, e in sinergia con Asl, comando di polizia municipale, associazioni, addetto Asl, Nicola Pianu, e la Clinica che ha la convenzione per questo servizio, tanti sono gli animali che hanno avuto salva la vita».

Ma riguardo alle tante proteste per Palla e a come si sia potuti arrivare a una simile situazione, la responsabile dell’anta sottolinea: «Siamo oggetto di una sorta di processo mediatico da parte di alcuni che vogliono addossare alla associazione le responsabilità delle condizioni della cagnetta, che fu segnalata sette mesi fa come un cane randagio e del quale non abbiamo avuto più notizie. Nel nostro territorio sono decine le segnalazioni, è difficile delle volte verificarle tutte, ma non dimentichiamo - scrive Deiana -. Questo per dire che quando arriva una segnalazione, viene sempre valutato il tipo di intervento, e c’è una sostanziale differenza tra un cane forse randagio, ma in salute che gira per le campagne, e un cane che ha bisogno di soccorso. Dalla telefonata alla verifica attraverso la foto che ho pubblicato, si è venuti a conoscenza della gravita della salute di “Palla”. Immediatamente è stata messa in atto la Procedura di soccorso animale” che è unica e non dà spazio ad improvvisazione o ad iniziative personali».

L’associazione quindi è intervenuta quando la situazione lo ha reso necessario, ma cos’è successo nei sette mesi da quando l’Anta ha segnalato la presenza del cane randagio? «Tutti i presenti al soccorso hanno visto il luogo dove stava Palla, dove mangiava e si rifugiava per la notte, tutto questo per sette mesi. Credo che qualcuno, visto la rilevanza mediatica avuta dal caso di Palla, stia cercando di minimizzare la totale indifferenza nell’aver visto nel corso di questi mesi quello che accadeva al cane - continua la rappresentante dell’Anta -. Ci sta pure la non conoscenza delle procedure e la nostra segnalazione non verificata allora, ma sono tante persone che non hanno mosso un dito per tutto questo tempo, ed è probabile che il loro silenzio possa assumere un ruolo diverso nella vicenda di Palla. Intanto sono state avviate delle indagini».

Cristina Diana

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