La Nuova Sardegna

Oristano

Il progetto “By Rail” ponte tra Bosa e Macomer

dI Alessandro Farina
Il trenino verde
Il trenino verde

Dal convegno di Tinnura sulla mobilità dolce indicazioni per riunire le due aree Le indicazioni dell’assessore regionale Deiana sui futuri scenari turistici

21 marzo 2016
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TINNURA. Non solo di ferrovia, all’indomani dell’annuncio che quasi 5 milioni di euro saranno spesi per sistemare stazioni e caselli sul percorso del Trenino Verde e forse dei mezzi leggeri a pedale del progetto By Rail, si è parlato nel convegno sulla mobilità dolce celebrato a Tinnura sabato mattina. Perché, come ha chiarito nel suo intervento il sindaco di Macomer Antonio Succu, quel progetto «Va oltre il valore, di una riqualificazione importante di una linea storica di collegamento fra Marghine e Planargia».

Territori “rivali” per decenni il Marghine e la Planargia, almeno fino al passaggio dei comuni vicini alla fascia costiera alla provincia di Oristano; Macomer ed il Marghine sono rimasti con Nuoro. Mentre la linea ferrata a scartamento ridotto, che fino ai primi anni ’80 ha permesso l’arrivo a Bosa di frotte di pendolari del mare dai paesi dell’interno, ed ai bosani il trasporto di persone e merci verso altri centri della Sardegna, viene rimodulata nel nuovo millennio a tratta turistica. Con picchi di utilizzo piuttosto modesti però, visto che nel quinquennio 2010 - 2015 da 3000 passeggeri l’anno si scende a quota 2000, ha spiegato l’assessore Massimo Deiana a Tinnura.

Il tutto mentre a Bosa sono soprattutto i flussi turistici che fanno scalo all’aeroporto di Alghero-Fertilia a decidere principalmente le sorti di aziende legate all’accoglienza e alla ristorazione. Il progetto di riqualificazione di stazioni e caselli finanziato dalla Regione però «Per noi macomeresi è un progetto dal valore simbolico, di riunificazione di due regioni storiche complementari per economia, storia e cultura», afferma Antonio Succu. Il sindaco di Macomer si spinge per la verità anche oltre, alla luce delle opportunità offerte della recente legge regionale di riordino degli enti locali.

Con il progetto intercomunale sulla tratta ferroviaria Macomer-Bosa che diventa «Buon auspicio per la costituzione delle aree strategiche, che potrebbe vedere riuniti Marghine, Planargia, Montiferru, Guilcier e Meilogu. Con l’obiettivo di creare massa critica, che sappia intercettare le risorse europee, nazionali e regionali, valorizzando le nostre affinità economiche, storiche e culturali che dovranno essere la struttura portante di una nuova economia sana, vigorosa e sostenibile», il nodo cruciale per Antonio Succu. Il tema viene lanciato sul tappeto anche della discussione politica, che si unisce a quello sul futuro della ferrovia, alla luce dei drammatici dati economici sui costi presenti e futuri del Trenino Verde, senza contare l’incognita che sulla strada ferrata possano convivere locomotori e mezzi a pedale del progetto By Rail,

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