La Nuova Sardegna

Oristano

Sindacopoli, ecco come funzionava il sistema delle tangenti

Cantieri sulla Sassari-Olbia
Cantieri sulla Sassari-Olbia

Le ricostruzioni degli inquirenti confermate dalle confessioni di alcuni imprenditori che hanno vinto appalti per la Sassari-Olbia

05 aprile 2016
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ORISTANO. Come funzionava il sistema di tangenti de "La squadra"? Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura della Repubblica di Oristano "gli associati si sono dimostrati attenti pianificatori delle strategie illecite, operando dietro lo schermo di soggetti economici leciti, in modo tale che da un esame strettamente formale fosse difficile riuscire distinguere le operazioni lecite da quelle illecite, essendo entrambe caratterizzate dalla presenza di tutta la documentazione contabile giustificativa (contratti, fatture, note di credito e quant’altro)".

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Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Armando Mammone "in assenza di partita Iva, gli illeciti pagamenti erano effettuati mediante o denaro contante o assegnazione di fittizi incarichi o consulenze a prestanome dei medesimi (Familiari o congiunti). Grazie a tali escamotage, gli associati, nel momento in cui ricevevano una somma di denaro “illecita”, emettevano direttamente o per interposta persona un documento fiscale formalmente corretto, ma in tutto o in parte relativo ad operazioni fittizie, cosi da poter mascherare quegli introiti di denaro tra le movimentazioni finanziarie societarie".

Lo stesso meccanismo veniva poi utilizzato a rovescio nel momento in cui le somme introitate dovevano essere utilizzate "per retribuire i comportamenti corruttivi". Una rticostruzione che ha trovato conferma nelle confessioni rese dai rappresentanti legali delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti per i lavori del tracciato Sassari-Olbia: "Hanno raccontato di avere pagato la somma di euro 300.000 cadauno come prezzo per assicurarsi l’aggiudicazione dell’appalto. Le confessioni sono riscontrate dalle perquisizioni ed ispezioni di apparati informatici, avendo rinvenuto documentazione che dimostra le illecite dazioni a favore di politici, funzionari e prestanome degli stessi, quali moglie, sorella e/o fidanzata. In particolare si evidenzia che per un lotto della Sassari – Olbia è stato rinvenuto un elenco dei destinatari delle somme ricavate dalle tangenti pagate dagli appaltatori romani, nel quale figurano quali destinatari la sorella e la fidanzata di due politici regionali".

Una tangente "per interposta persona che, secondo la Procura, "avrebbe permesso agli associati di dissimulare le tangenti sotto incarichi professionali apparentemente leciti, permettendo nel contempo ai politici coinvolti di ricevere una retribuzione illecita di 150.000 euro ciascuno. Era prevista anche una ulteriore tangente per i politici/funzionari pubblici corrotti da 800.000 euro, mascherata con un contratto fittizio per prestazioni professionali di vario genere da rendere nell’ambito dell’appalto stesso".

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