La Nuova Sardegna

Oristano

Tra raid vandalici e incuria chiese di Cabras a rischio rovina

di Claudio Zoccheddu
Tra raid vandalici e incuria chiese di Cabras a rischio rovina

Drammatico abbandono per Santa Maria Assunta, San Pietro Apostolo e San Giovanni di Sinis Nei rimpalli di competenze tra Curia e Comune si insinuano anche i vandali, come accaduto a Solanas

07 aprile 2016
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CABRAS. Sono tre e, oltre all’importanza storica e religiosa, sono legate da un destino drammaticamente simile. La chiesa di Santa Maria Assunta, quella di San Pietro Apostolo e quella di San Giovanni di Sinis mostrano i segni di un declino evidente, peggiorato negli ultimi anni per via dell’incuria o, come nel caso di Santa Maria Assunta, per colpa di lavori eseguiti male appena otto anni fa. La geografia delle chiese di Cabras, dunque, mette in mostra uno degli aspetti più negativi della cittadina.

La più antica, un vero e proprio gioiello, è la chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis, datata intorno al sesto secolo dopo Cristo. Peccato che ultimamente il suo valore storico e architettonico sembra passato in secondo piano. Sulle mura cresce il muschio, quando piove l’acqua filtra dalle volte e i muri di cinta sono danneggiati. Una situazione che peggiora di anno in anno e a cui nessuno sembra disposto a porre rimedio.

Molto meno longevi sono i problemi che affliggono la chiesa di Santa Maria Assunta, edificio che ebbe origine alla fine del quindicesimo secolo. L’area del presbiterio della chiesa principale di Cabras è stata dichiarata inagibile dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco di Oristano poco prima dell’ultima processione di San Salvatore di Sinis.

Da allora, sono passati sette mesi, la situazione non è variata di una virgola. Al punto da generare uno scambio di lettere tra il parroco, don Bruno Zucca, e il sindaco, Cristiano Carrus. Un’interazione che non ha prodotto alcun risultato.

L’ultima dell’elenco è la chiesetta di San Pietro Aposotolo, a Solanas. L’edificio del sedicesimo secolo è ritornato al centro dell’attenzione dopo un raid vandalico ma le sue criticità erano in bella mostra già dal 2012. Infatti, le transenne utilizzate dai teppisti per forzare il cancello servivano a proteggere dai crolli gli eventuali passanti. La parte più a rischio è il bulbo del campanile ma anche le condizioni della facciata sono pessime ed è possibile notare senza alcuna fatica diverse crepe poco rassicuranti, sopra l’ingresso e attorno alla finestra.

Anche in questo caso, il pericolo di crolli era stato segnalato da tempo. Il sindaco, nello scambio di lettere con il parroco di Santa Maria, aveva ricordato che la proprietà della chiesa è della curia, non del Comune. Nonostante lo scarico di responsabilità, le chiese sono anche monumenti storici che caratterizzano Cabras, Cristiano Carrus si era detto disponibile a una possibile collaborazione per affrontare i lavori a Santa Maria Assunta. Una collaborazione urgente anche per gli altri due edifici, luoghi di culto ma soprattutto simboli a rischio.

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