Trasporti “a chiamata” per le zone interne
Mogoro, un progetto sperimentale dell’Unione dei Comuni Parte Montis Servizio pubblico flessibile modulato sulla base delle esigenze dell’utenza
MOGORO. “Chiama e il trasporto pubblico arriva”. Un servizio pubblico flessibile, che va incontro alle esigenze dell'utente. Oltre che essere il desiderio di ogni cittadino è soprattutto un proramma sperimentale per il miglioramento del trasporto pubblico che è stato presentato ieri mattina a Mogoro, frutto della collaborazione tra il Centro di Ricerca Modelli di Mobilità (Crimm) dell’Università di Cagliari con l'Unione dei Comuni di Parte Montis di cui fanno parte Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris.
«Si tratta - spiegano i promotori - di un servizio di trasporto pubblico cosiddetto "flessibile" che, al contrario del trasporto pubblico tradizionale, elabora le fermate, i percorsi, gli orari e le tariffe sulla base della effettiva domanda che richiede di spostarsi tra diversi punti del territorio, normalmente dalla residenza nei confronti dei più importanti attrattori comunali, provinciali e regionali».
Un sistema adatto, quindi, «a tutti i passeggeri per i quali i servizi tradizionali di trasporto pubblico locale risultano poco accessibili e inadeguati».
I problemi del trasporto pubblico sono ben noti, soprattutto ai pendolari che quotidianamente devono fare i conti con collegamenti insufficienti per carenza di corse o con orari non sempre compatibili con l'esigenza degli utenti.
Un servizio di trasporto che viene offerto quando serve e dove serve, attraverso una semplice prenotazione. In pratica si prenota lo spostamento e un autobus andrà a prendere l'utente e lo accompagnerà alla destinazione desiderata e nell'orario indicato.
Per contribuire a migliorare la mobilità e far conoscere le abitudini di viaggio, i cittadini sono stati invitati anche a compilare un questionario relativo al proprio Comune di residenza.
«Un programma - come ha sottolineato il sindaco di Mogoro Sandro Broccia - che può realmente migliorare il servizio di trasporto pubblico e contribuire anche ad arginare lo spopolamento».
Il territorio interno deve fare i conti anche con i problemi legati alla scarsa efficienza dei trasporti pubblici, alla mancanza di coincidenze, alla limitata scelta di orari utili per recarsi nei centri dove vengono effettivamente forniti i servizi.
E sono soprattutto le fasce più deboli a risentire di queste carenze. Magari gli anziani, che hanno bisogno di una visita medica a Oristano o ad Ales, e non guidano l’auto per potersi muovere autonomamente.
Il progetto allo studio potrebbe portare delle novità interessanti e positive. Il questionario servirà a capire meglio le esigenze dell’utenza. I Comuni della zona hanno già chiesto un finanziamento alla Regione.
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