La Nuova Sardegna

Oristano

Provincia al tracollo Ghisu (Pd) attacca Stato e Regione

di Roberto Petretto
Provincia al tracollo Ghisu (Pd) attacca Stato e Regione

Il responsabile Enti locali contro i prelievi di Rca e Ipt «Quei soldi sono del territorio: la Regione faccia qualcosa»

21 maggio 2016
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ORISTANO. I limiti di velocità a 30 chilometri orari nelle strade disastrate sono solo la punta dell’iceberg di un problema più vasto e grave: la Provincia non ha più soldi. Non riesce a garantire i servizi essenziali e sono in forse anche gli stipendi dei dipendenti. E lo Stato centrale pretende sempre di più. La denuncia e del responsabile provinciale Enti locali del Partito democratico, Battista Ghisu: «Nel silenzio dei nostri parlamentari sardi il Governo ha imposto alle provinceun contributo obbligatorio alla finanza pubblica togliendo alla Provincia di Oristano i tributi derivanti dalle imposte sulle assicurazioni contro la responsabilità civile (Rca) e delle imposte provinciali di trascrizione (Ipt), incamerati dalla Provincia per garantire i servizi in materia di circolazione stradale e rendere più sicuri i mille chilometri di strade provinciali oggi in stato di degrado e insicure».

Si parla di circa 6 milioni di euro annui che nel 2015 la Provincia ha dovuto versare quasi interamente allo Stato tramite l'Agenzia delle Entrate.Quest’anno la Provincia sarà costretta a versare allo Stato oltre 11 milioni di euro e nel 2017 quasi 15 milioni. «Considerato che l’unica entrata è costituita dal contributo del Fondo unico regionale di 7 milioni di euro, la Provincia di Oristano già da quest’anno non riuscirà a pagare gli oltre 200 dipendenti e non potrà garantire i trasferimenti e di conseguenza gli stipendi ai 40 lavoratori della società in House».

La Provincia ha tentato di tagliare tutti i costi possibili, ha anche ridotto l’organico, ma non basta ancora. E dal 2017, senza la possibilità di accedere ai residui di bilancio, potrebbero non esserci i soldi per gli stipendi del personale e per garantire i servizi. Ghisu ricorda che già dal 2010 la Provincia è stata privata di circa 10 milioni di trasferimenti correnti dello Stato e ora «viene scippata anche dei tributi provinciali, nel silenzio totale della Regione che da un lato si vanta di aver vinto la partita delle entrate e dall'altra invece consente il prelievo forzoso per un importo che supera abbondantemente i 50 milioni di euro annui».

Secondo Ghisu «la Regione non è riuscita a definire i contorni dei nuovi enti intermedi, accumulando un nettissimo ritardo nell'individuare competenze e dare certezze e un futuro ai lavoratori. Invece di “riordinare” gli enti locali ne ha creato di nuovi. Ha aumentato considerevolmente le Unioni dei Comuni, sino a oggi considerate un totale fallimento e invece dalla Regione considerate il perno della riforma. Vengono create reti urbane, reti metropolitane, città medie, viene istituita la Citta Metropolitana di Cagliari, viene istituita la Provincia Sud Sardegna alla faccia della semplificazione e della riduzione degli Enti. Ma quali enti sostituiranno le Province nessuno lo sa».

L’ex consigliere provinciale lancia anche un’altra accusa: «La Regione inspiegabilmente ha privato i dipendenti provinciali in sovrannumero della possibilità di una mobilità verso la stessa Regione e i suoi enti e verso i Ministeri come previsto dalle leggi di stabilità 2015 e 2016 lasciando solo come unico sbocco la mobilità verso i Comuni e le Unioni di Comuni. Mentre i Comuni non possono assumere, le Unioni di Comuni si dovranno reggere, insieme a una miriade di enti, sul Fondo Unico Regionale».

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