La Nuova Sardegna

Oristano

Laconi, una legge per salvare il tartufo

Laconi, una legge per salvare il tartufo

La norma regionale di tutela e regolamentazione dovrebbe essere approvata entro l’estate

09 giugno 2016
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LACONI. Sarà approvata entro l’estate la legge regionale che disciplina la raccolta di funghi e tartufi. Una notizia attesa che arriva mentre nella cittadina del Sarcidano fervono i preparativi per l’ottava edizione della sagra del Tartufo di Sardegna in programma domenica.

Per discutere della materia e recepire le richieste delle Associazioni, ieri in Commissione Ambiente del Consiglio regionale si sono tenute le audizioni della Pro Loco di Laconi, dell’Associazione micologica Norbellese, dell’Associazione Bresadola “Gruppo Sette Fratelli” e del Gruppo micologico Torralbese.

All’esame della Quarta commissione ci sono tre disegni di legge per la disciplina della raccolta di funghi e tartufi. Sono la n.34 del 2014, proposta da Dedoni, Cossa e Crisponi, la n.219 di Comandini e la n.284 di Pier Mario Manca; ora le tre proposte potrebbero confluire in un testo unico da sottoporre al Consiglio.

L’aspetto fondamentale della legge è prescrivere, come avviene già nelle altre Regioni d’Italia, che la raccolta possa essere effettuata solamente da cercatori in possesso di abilitazione e del tesserino, rilasciato previo superamento di un esame. I cercatori si differenzieranno tra “professionali” e “amatoriali”.

A presentare le richieste per il territorio di Laconi Giovanni Marini, ex presidente e delegato della Pro Loco, nonché iniziatore della sagra del tartufo. «Seguo l’iter per la legge di tutela del tartufo da anni nel corso dei quali ci sono state tante promesse. Purtroppo, però, non si è ancora arrivati ad una legge. Ormai la situazione è al limite, perché in tanti devastano il territorio con l’utilizzo di picconi e attrezzi non idonei alla raccolta».

«Oltre ai tesserini - prosegue Giovanni Marini -, tra le nostre richieste c’è l’utilizzo dei cani per la raccolta del tartufo e naturalmente la previsione di sanzioni severe per chi non rispetta le regole di raccolta. Per quanto concerne la possibilità di creare reddito e occupazione da questa importante risorsa, abbiamo chiesto la tutela del prodotto attraverso un marchio Doc e la possibilità di prevedere incentivi per la creazione di laboratori per la trasformazione del prodotto».

Queste sono state le proposte di Laconi in Commissione. Sull’aspetto generale, il presidente della Commissione Antonio Solinas ha, inoltre, sottolineato che «nel quadro di un leale rapporto di collaborazione fra Regione ed Enti locali, appare opportuno che la Regione tracci gli indirizzi generali della disciplina della materia, riservando ai Comuni le risorse provenienti dal gettito relativo alle autorizzazioni».

Ivana Fulghesu

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