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Calcio, sei profughi rinforzano la squadra

Calcio, sei profughi rinforzano la squadra

TADASUNI. Sono gli uomini che arrivano dal mare, sono le persone che fuggono da persecuzioni o da paesi che non garantiscono loro un futuro. Sono sei, il più giovane ha 19 anni e il più vecchio 25 e...

21 luglio 2016
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TADASUNI. Sono gli uomini che arrivano dal mare, sono le persone che fuggono da persecuzioni o da paesi che non garantiscono loro un futuro. Sono sei, il più giovane ha 19 anni e il più vecchio 25 e sono i profughi arrivati in Sardegna un paio di anni fa dalla Nigeria, dal Gambia e dal Ghana dopo aver attraversato il Mediterraneo con i barconi della disperazione. Sembrerebbe una storia normale, invece è speciale perché quei sei ragazzi, nel prossimo campionato, indosseranno la maglia della squadra di calcio di Tadasuni.

Non certo la Juventus, visto che la formazione milita in seconda categoria, ma l’accoglienza a braccia aperte verso i sei ragazzi rilancia le quotazioni del club. Con i suoi 156 abitanti, la maggior parte anziani, Tadasuni è uno dei tanti comuni sardi che rischiano la scomparsa a causa dello spopolamento delle zone interne, ma intanto non rinuncia alla sua squadra di calcio.

Sembra la storia che ricorda tanto il libro di Giovanni Floris “La prima regola degli Shardana” e infatti la rosa è ancora in gran parte da completare. Il presidente Savino Miscali e l’allenatore Lello Medde si stanno guardando intorno, ma l’ossatura della formazione che scenderà in campo è già ben definita con due difensori centrali, Saidu Sumaila, 19 anni del Ghana, e Abdoulie Walli, 25 anni del Gambia; due centrocampisti, Hassan Nurwadi, 21 anni dalla Somalia, e Sanneh Alieu, 25 anni dal Gambia; due attaccanti, Eze Kenneth, 18 anni dalla Nigeria, e Jatta Saja, 24 anni dal Gambia.

La loro storia l’ha raccontata il sito Guilciersport.it. Il tecnico Lelleo Medde è andato a pescarli al campeggio Sant’Ignazio di Norbello, una delle numerose strutture turistiche che anche in provincia da qualche anno ospita i migranti soccorsi in mare. Li ha conosciuti per motivi istituzionali, perché quando sono arrivati era vicesindaco di Norbello e nella doppia veste di amministratore comunale e allenatore di calcio ha capito subito che lo sport poteva essere uno strumento importante per la loro integrazione. Dopo averli fatti giocare due anni fa nella squadra dell’Ardauli e l’anno scorso in quella di Bonarcado, d’accordo col presidente Miscali, li ha portati al Tadasuni.

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