La Nuova Sardegna

Oristano

Fordongianus, il Comune vuole rilanciare le terme

Fordongianus, il Comune vuole rilanciare le terme

Affidato l’incarico per una nuova concessione da gestire in prima persona Stanziati 16mila euro per lo studio preliminare. «Così tuteleremo meglio Caddas»

25 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





FORDONGIANUS. Il Comune vuole una falda acquifera tutta sua. L’amministrazione locale ha tirato fuori dal cassetto il sogno di una concessione mineraria per l’uso della risorsa termale coltivato già nella precedente legislatura e trasformato in uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale 2015. In questi giorni la giunta ha dato seguito a quei propositi dando l’input alla procedura. Il primo passo è consistito nell’impartire all’ufficio tecnico gli indirizzi per affidare un incarico esterno finalizzato allo studio propedeutico alla richiesta del permesso di condurre una ricerca sul campo.

«L’obiettivo principale è che il Comune ottenga una concessione mineraria tutta sua», spiega il sindaco Serafino Pischedda. La disponibilità diretta della risorsa metterebbe l’ente nelle condizioni di soddisfare le necessità legate all’attività della pubblica amministrazione e la domanda dei privati.

«Se un investitore ci chiedesse di utilizzare l’acqua calda non saremmo in grado di fornirgliela. Inoltre, cercando fonti alternative stiamo ottemperando a quanto la Regione sta chiedendo dal 2006, e cioè di preservare la fonte di Caddas, che non è un vero e proprio pozzo ma una risalita naturale», sottolinea il primo cittadino. Alle sollecitazioni della Regione ha già risposto la società Terme di Sardegna con lo studio preliminare e le successive indagini nel sottosuolo culminate con la scoperta di una falda dalla portata d’acqua ipoteticamente ricca sulla sponda sinistra del Tirso. In una zona esterna alla fascia di rispetto dell’area archeologica era stato praticato l’ultimo dei tre fori spia, ora tombato, cui eventualmente attingere l’acqua calda abbandonando la vena sfruttata sin’ora in prossimità dell’insediamento di epoca romana. A questo esito finale spera di arrivare anche il Comune, che attualmente gode di un’autorizzazione all’utilizzo delle acque termominerali di Caddas concesse alla Terme di Sardegna spa. Una concessione mineraria riconoscerebbe all’ente locale una maggiore autonomia nella gestione della risorsa termale, con cui peraltro approvvigionerebbe il Centro benessere e fitness in fase di completamento e alimenterebbe gli impianti pubblici che già sfruttano questa fonte rinnovabile. Per finanziare l’attività di studio cui è subordinata la richiesta alla Regione di una ricognizione del sottosuolo sono stati stanziati 16mila euro.

Maria Antonietta Cossu

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative