La Nuova Sardegna

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Summer School su Gramsci

Summer School su Gramsci

Terzo appuntamento con decine di docenti da tutto il pianeta

03 agosto 2016
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GHILARZA. Il paese d’elezione di Antonio Gramsci torna a essere luogo d’ispirazione e terreno di confronto per un’equipe di accademici e di ricercatori provenienti da Continenti diversi.

Il pensiero e l’insegnamento del letterato, filosofo e politico sardo saranno nuovamente al centro del lavoro di analisi e di approfondimento promosso e sostenuto dalla Ghilarza Summer School, la scuola internazionale di studi gramsciani fondata tre anni fa.

Il seminario si svolgerà dal 5 al 9 settembre in paese, con approdo a Cagliari il 10 per la sessione conclusiva, per iniziativa dell’associazione Casa Museo Gramsci con cui hanno collaborato la Fondazione Istituto Gramsci di Roma e l’International Gramsci Society dell’Università di Cagliari. In occasione del secondo corso intensivo l’attenzione degli studiosi si focalizzerà sulla ridefinizione del concetto di ideologia elaborata da Gramsci nei Quaderni del carcere, dove si ritrovano le ragioni sul nesso con il folclore, la religione, il senso comune e la filosofia.

«La Ghilarza Summer School – spiegano il direttivo della scuola e i responsabili della Casa Museo – vuole essere un luogo d’incontro e di collaborazione dei più importanti studiosi di Gramsci ma anche lo spazio in cui la tradizione storico-filologica italiana possa dialogare con l’approccio teorico e analitico dominante nel mondo anglofono».

Un metodo d’indagine che incoraggia l’approccio scientifico di carattere storico e interdisciplinare. «I seminari – proseguono i promotori – affronteranno il tema prescelto da una duplice prospettiva, e cioè in una ricostruzione immanente del delinearsi della questione secondo la logica interna dei testi di Gramsci, e nella sua proiezione e presenza attuale nella discussione scientifica e nel dibattito teorico sul piano internazionale». Il gruppo di esperti sarà formato da dieci docenti di altrettante università americane, londinesi, italiane (Napoli, Pavia, Urbino) e francesi. Stessi luoghi di provenienza per i quindici vincitori delle borse di studio, in arrivo anche dall’America del Sud.

La scuola si aprirà anche al territorio con alcune conferenze e tavole rotonde per il pubblico.(m.a.c.)

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