La Nuova Sardegna

Oristano

Tutto Dinamo

I giocatori della Dinamo in visita all'ospedale di Oristano

I giocatori della dinamo al San Martino
I giocatori della dinamo al San Martino

L'intera squadra biancoblù è stata in visita ieri 31 agosto all'ospedale San Martino di Oristano per partecipare al protocollo per la prevenzione della morte improvvisa

01 settembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Campioni che ci mettono il cuore, non solo nello sport ma anche nella vita. I giocatori della squadra di basket Dinamo Sassari sono tornati ieri 31 agosto, per il terzo anno consecutivo, nel reparto di Cardiologia dell'ospedale “San Martino” di Oristano, diretto da Antonio Caddeo, per sottoporsi a degli esami cardiologici (elettrocardiogramma e visita cardiologica) che permetteranno di arricchire il database del protocollo dedicato allo studio e alla prevenzione della morte improvvisa portato avanti dal 2014 da Francesco Dettori.

Tredici i giocatori, la squadra al completo, che ieri, nella sala d'aspetto della Cardiologia, hanno così atteso il proprio turno per mettere il proprio cuore, letteralmente, a disposizione della medicina. A loro il commissario straordinario Maria Giovanna Porcu, il direttore sanitario Andrea Ruiu e quello amministrativo Luciano Oppo hanno voluto portare personalmente il proprio ringraziamento per l'importante contributo portato alla ricerca.

"La partecipazione allo studio di atleti professionisti di alto livello come i giocatori della Dinamo, le cui caratteristiche cardiache vengono comparate con quelle della popolazione giovanile in generale, ci aiuta a identificare in maniera più immediata le malattie cardiache congenite, che possono essere causa di aritmie spesso letali nei giovani, specie in quelli che praticano sport e la cui diagnosi è spesso molto difficile", ha spiegato Dettori. Il protocollo di studio rientra fra le attività dell'ambulatorio per la prevenzione della morte improvvisa attivo presso l'Unità Operativa di Cardiologia del San Martino, ambulatorio che ha permesso di diagnosticare e di intervenire su diversi casi: negli ultimi due anni sono stati otto i defibrillatori impiantati in ragazzi al di sotto dei 25 anni (uno di questi proveniente dalla Toscana) che presentavano un altissimo rischio di andare incontro a morte improvvisa: si tratta di giovani a cui, grazie alla diagnosi precoce ed all'intervento, è stata salvata la vita.

In Primo Piano
L’incidente

Scontro frontale sulla Sassari-Olbia, cinque feriti in codice rosso

Le nostre iniziative