La Nuova Sardegna

Oristano

Non era responsabile della morte del sub assolto un istruttore

di Enrico Carta
Non era responsabile della morte del sub assolto un istruttore

San Vero Milis, è caduta l’accusa di omicidio colposo La tragedia avvenuta durante un’immersione a Putzu Idu

22 settembre 2016
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SAN VERO MILIS. Una morte che non ha responsabili. A volte la tragedia accade senza che per forza vi sia una colpa da ricercare in qualcuno. Finisce quindi con l’assoluzione il processo nei confronti dell’istruttore di immersioni subacquee, Ivan Lucherini, accusato di omicidio colposo perché un allievo dei suoi corsi morì per le conseguenze imprevedibili di quella che doveva essere solamente una bellissima passeggiata sottomarina negli splendidi fondali di Putzu Idu.

Mario Spano, ex finanziere di Santa Giusta, andò invece incontro alla morte nel luglio del 2013, quando, uscito precipitosamente dall’acqua per una crisi respiratoria, finì con l’accasciarsi sulla spiaggia rendendo inutile ogni tentativo di soccorso.

L’inchiesta portò all’immediata iscrizione sul registro degli indagati proprio di Ivan Lucherini, l’istruttore di diving. Fu sequestrata diversa attrezzatura tra cui quella utilizzata da Mario Spano per l’immersione fatale. Sotto accusa finì l’erogatore, ritenuto difettoso. Il problema è che, durante il processo, è stato dimostrato che a fornirlo non fu Ivan Lucherini e questo ha fatto crollare quasi interamente il castesso accusatorio. Chiarito questo aspetto determinante che ha fatto pendere il processo dalla parte della difesa, i pubblici ministeri Armando Mammone e Daniela Muntoni avevano chiesto che gli atti tornassero alla procura per verificare nuovi profili di colpa e ampliare il campo delle indagini. Così, mentre le parti civili rappresentate dagli avvocati Carlo Barberio e Gianfranco Belvisi hanno sollecitato comunque il risarcimento del danno partendo da una provvisionale di 50mila euro, l’avvocato difensore Giovanni Trimarchi ha chiesto l’assoluzione, ritenendola ormai l’unica strada percorribile perché l’indicare nuovi profili di colpa sarebbe andato contro la giurisprudenza, dal momento che la tipologia di reato sarebbe rimasta la medesima del precedente capo d’imputazione.

Sono state argomentazioni valide, che hanno portato il giudice monocratico Carla Altieri a respingere le richieste dell’accusa e ad assolvere Ivan Lucherini.

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