La Nuova Sardegna

SAN VERO MILIS. Assoluzione in appello. È la seconda volta che l’ex dirigente dell’Ufficio Tecnico, il geometra Vincenzo Caria, incassa la sentenza a suo favore in quel di Cagliari, dove la corte d’appello aveva già ribaltato il pronunciamento sulla questione delle concessioni a un presunto bed and breakfast abusivo. Questo secondo caso riguardava una condanna a quattro mesi in primo grado per omissione d’atti d’ufficio.

Secondo i giudici del tribunale oristanese l’ex funzionario aveva commesso il reato, cancellato ieri, in una vicenda legata alla demolizione di una casa ritenuta abusiva e mai abbattuta. Dopo i controlli all’Ufficio tutela del paesaggio il pubblico ministero Armando Mammone aveva inviato in Comune un agente della polizia municipale chiedendo la consegna degli atti che riguardavano quella pratica. Il geometra Vincenzo Caria, dopo aver chiarito a voce che alcuni documenti non si trovavano, consegnò solo una parte della documentazione. Secondo l’accusa iniziale la pratica sarebbe stata volutamente occultata o distrutta dal dirigente comunale. Ma già in primo grado era caduto il capo d’imputazione per il rifiuto di consegnare l’incartamento. Era rimasta invece la condanna per l’omissione di atti di ufficio, per la quale il procuratore generale della Corte d’appello ha chiesto la conferma. È invece passata la linea difensiva dell’avvocato Roberto Salaris che ha sostenuto che l’omissione di atti d’ufficio può essere contestata solo nei rapporti tra un dipendente pubblico e un privato cittadino. (e.c.)