La Nuova Sardegna

Oristano

Dai Braccialetti rossi alla bontà del pane: la firma è la stessa

di Maria Antonietta Cossu
Dai Braccialetti rossi alla bontà del pane: la firma è la stessa

Samugheo, il regista della famosa serie tv prepara un film Rilanciare e far conoscere le pregiate produzioni locali

01 ottobre 2016
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SAMUGHEO. Dalla serie televisiva “Braccialetti rossi” all’oro bianco della piccola Samugheo. Giacomo Campiotti firmerà la regia di un film dedicato a una delle produzioni alimentari più rinomate del paese e, perché no, del resto dell’isola. L’annuncio è stato dato dalla scrittrice Elsa Di Meo intervenuta al convegno sull’arte della panificazione organizzato in occasione della sagra Su Tzichi.

Legare il nome della fortunata serie televisiva a quello della tradizione gastronomica locale attraverso la firma del regista potrebbe risultare un’operazione pubblicitaria di alto livello utile per garantire un ritorno d’immagine positivo per il paese. In questa iniziativa vanta un credito importante la grande popolarità che la sagra ha dato all’eccellenza del paniere samughese negli ultimi diciotto anni. L’edizione andata in archivio domenica, quella della maggiore età, è la prova dell’effetto trainante della manifestazione, che ha polarizzato l’attenzione di diverse migliaia di visitatori arrivate sino a Samugheo. «I ticket sono più che triplicati rispetto all’anno record del 2014 e all’incerto risultato del 2015, quando la manifestazione aveva viaggiato sotto le insegne “In nome del pane” e la sponsorizzazione della Regione», ha detto Ottavio Pinna, il presidente dell’associazione Su Tzichi che quest’anno ha ripreso in mano le redini dell’organizzazione.

Solo pochi dati bastano per dare la misura del successo. «Migliaia di persone hanno raggiunto e fatto sosta a Samugheo. Significativa è stata anche la partecipazione dei gruppi Auser e dei visitatori stranieri, tutti catturati dal fascino degli antichi forni e dai rituali della panificazione», ha sottolineato Ottavio Pinna. L’itinerario del gusto si è snodato tra ventuno postazioni, sette delle quali dedicate alla panificazione artigianale, le antiche abitazioni e i cortili hanno infine ospitato mostre di diversa natura e numerose botteghe artigiane hanno aperto le porte al pubblico che ovviamente ha colto l’occasione per perdersi tra sapori e profumi.

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