La Nuova Sardegna

Oristano

MOGORO

Carabinieri infedeli a giudizio estorsione, peculato e falso

di Simonetta Selloni

ORISTANO. Gli ultimi cascami giudiziari della pagina nera scritta da un manipolo di carabinieri di Mogoro che fino al 2012 pianificava arresti illegali, magari sistemando panetti di hascisc nella...

30 novembre 2016
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ORISTANO. Gli ultimi cascami giudiziari della pagina nera scritta da un manipolo di carabinieri di Mogoro che fino al 2012 pianificava arresti illegali, magari sistemando panetti di hascisc nella macchina di qualche malcapitato sul quale questi militari “infedeli” indagavano per conto terzi, è di scena in tribunale a Oristano. Ieri si è svolta un’udienza del processo nei confronti del maresciallo Mario Arnò e dell’appuntato Massimiliano Mazzotta. Sono imputati di estorsione, peuculato e falso, e sono i “reduci” del gruppo di militari, tra i quali l’allora comandante della Compagnia, capitano Renè Biancheri, fermati nel 2012 da un provvidenziale arresto disposto dopo una lunga inchiesta.

Arnò è difeso dall’avvocato Veronica Dongiovanni, e Mazzotta, dall’avvocato Franco Villa, mentre gli avvocati Rossella Oppo e Rita Chiara Furneri sono i legali di parte civile per conto di Ugo Zucca e Massimiliano Stella, due delle persone danneggiate dalla condotta disinvolta dei militari. Ieri ha deposto uno degli ufficiali della polizia giudiziaria che svolse le indagini. Il testimone ha parlato delle intercettazioni su alcuni episodi contestati agli imputati. Arnò e Mazzotta svolgevano accertamenti, ovviamente illegali, per conto di un investigatore privato. Controllavano un uomo, la cui moglie si era rivolta al detective trovandosi nel mezzo di una separazione complicata. I carabinieri si erano messi d’accordo con l’investigatore per mettere in difficoltà l’uomo rispetto alla custodia dei figli. Una delle possibilità era infilargli un panetto di haschisc nell’auto, oppure sottoporlo all’etilometro dopo uno “spuntino”. Per fare questo, i carabinieri chiedevano 10mila euro. Prossima udienza il 10 gennaio, quindi si andrà al 14 febbraio per la chiusura dell’istruttoria dibattimentale.

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