La Nuova Sardegna

Oristano

Ragazza denuncia un’aggressione

Ragazza denuncia un’aggressione

Giallo in via Carducci. Sotto esame le telecamere di sorveglianza di un palazzo

01 dicembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. È arrivata in piena notte in ospedale. Aveva una leggera ferita alla testa ed era in una condizione mentale che ha fatto preoccupare i medici che l’hanno visitata, salvo poi firmare il foglio di dimissioni sei ore dopo il suo arrivo al pronto soccorso avvenuto verso le primissime ore di ieri. Ma quella non era una paziente come tanti altri, perché, nel momento in cui la ragazza attorno ai trent’anni e che risiede in un appartamento di via Carducci è arrivata al Pronto soccorso, ha denunciato un’aggressione. Ai medici ha detto di essere stata colpita da un bastone o una spranga. Ripetutamente e alla testa. Il segno che portava sul capo sarebbe proprio il frutto di quell’aggressione poi denunciata e che l’avrebbe ridotta in stato di choc, lasciata in terra quasi esanime per diverso tempo generando infine quello stato confusionale nel quale l’hanno trovata i medici.

Tutto questo ha inevitabilmente dato vita a un’indagine delle forze dell’ordine che si sono immediatamente messe alla ricerca di elementi che confermino la versione fornita dalla ragazza che viene valutata in maniera molto attenta. Già in passato aveva infatti segnalato episodi simili dopo aver deciso di fare ricorso alle cure dei medici. In quelle occasioni non c’erano stati però riscontri positivi che potessero mettere gli inquirenti sulla giusta pista per smascherare eventuali aggressori. Stavolta il tutto potrebbe essere agevolato dall’acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza di cui è dotato il palazzo di via Carducci. Ovviamente le immagini diranno se qualcuno vi abbia fatto ingresso e poi abbia lasciato lo stabile attorno all’ora in cui sarebbe avvenuta l’aggressione denunciata. Sarà un particolare decisivo per indirizzare le indagini.

Enrico Carta

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative