La Regione ha scelto: il commissario è Abramo Garau
Sedilo, guiderà l’amministrazione sino alle elezioni È la conseguenza delle dimissioni del sindaco Petretto
Il primo commissario della storia del Comune di Sedilo è Abramo Garau. Il funzionario è stato nominato ieri dalla giunta regionale su proposta dell’assessore agli Enti Locali Cristiano Erriu. Garau compirà 65 anni domani. È laureato in ingegneria civile, è stato direttore generale della Provincia di Cagliari, presidente del Coreco di Cagliari, del Cocico di Iglesias, responsabile dell’attività del Comitato circoscrizionale di controllo
Garau traghetterà il Comune almeno fino alle elezioni per il rinnovo dei consigli comunali previste in primavera, sempre che vengano superate in tempo utile le difficoltà riguardo alla costruzione delle liste di cui si vocifera in paese.
Abramo Garau s’insedia sullo scranno più alto dell’ente locale al culmine di uno dei momenti più critici e travagliati della politica locale, contrassegnata da forti contrapposizioni interne alla maggioranza e dai feroci attacchi della coalizione espressa dal centrosinistra. La crisi intestina allo schieramento di Paris po Sedilo è rimasta latente per quasi un anno dopo la presa del potere locale, nel giugno del 2015. La maggioranza avvertì il primo scricchiolio un mese dopo l’insediamento, in occasione dell’Ottava di San Costantino. Visioni inconciliabili sul modo di gestire l’aspetto sicurezza avevano portato al primo scontro il sindaco Alessio Petretto e il vice Salvatore Pes. Lo stesso scenario si ripeterà nell’edizione successiva, ma con conseguenze irreversibili. La prima volta lo strappo fu ricucito, ma nel prosieguo della consiliatura si sono presentati altri motivi di attrito che il gruppo dei consiglieri ribelli ha sempre attribuito a un atteggiamento autoritario e dispotico del capo dell’esecutivo e alla retromarcia fatta sui punti nodali del programma amministrativo.
Accuse che Petretto ha sistematicamente rigettato affermando di aver cercato il confronto con il resto del gruppo, di aver assecondato pareri e proposte approvati a maggioranza anche se da lui non condivisi e di aver agito nel solo interesse comune. Fra dissidi e tentativi di conciliazione si è arrivati al 18 luglio 2016: lo spartiacque temporale della crisi amministrativa, che da quel momento si è acuita sempre più. Nel giorno dell’Ardia a piedi, infatti, Salvatore Pes e l’assessore Mario Zacchino si sono dimessi dalla giunta. Il successivo tentativo di ricomporre i pezzi fallisce e a novembre sei consiglieri sfiduciano il sindaco. Dopo aver portato in aula la programmazione delle risorse di bilancio, bocciata nella seduta precedente, e aver chiuso i relativi iter, Alessio Petretto si è dimesso.